lunedì 30 marzo 2015

Dimissioni Sindaco - la nota ufficiale.

Giovedì 26 marzo 2015 il comandante della Polizia Locale, Savino Filannino, nella sua qualità di vice segretario generale, stante l’assenza per malattia del titolare Giovanni Porcelli, ha formalmente comunicato al Prefetto Clara Minerva di aver ricevuto le dimissioni del sindaco Pasquale Cascella con nota introitata al protocollo comunale in data 25 marzo 2015 al n. 16283, e che le stesse sono state consegnate al presidente del Consiglio comunale Carmela Peschechera in pari data, pro manibus, oltre ad essere state inviate, sempre nella stessa data con posta certificata, alla Prefettura di Andria Barletta Trani.

“In Consiglio Comunale si è avuta un’ulteriore manifestazione di mancata coesione della maggioranza politica che ha ricevuto dai cittadini il mandato di amministrare il Comune di Barletta. La dialettica politica su questioni dirimenti merita sempre rispetto, anche quando democraticamente produce esiti avversi, ma altrettanto rispetto credo sia dovuto alla responsabilità che l’Amministrazione comunque si è assunta di fronte al Consiglio, con la scelta di colmare - recuperando strumenti efficaci e regole trasparenti -  gli enormi ritardi e i gravi guasti nella pianificazione urbanistica della città. E’ su questo piano che è venuto a mancare il reciproco rispetto tra le posizioni emerse all’interno della maggioranza.
Si è dunque creata una divaricazione politica che, nonostante l’evidenza della lesione, per giorni non si è inteso recuperare in modo da rinsaldare il vincolo contratto con gli elettori.
 Per questo ho avvertito la diretta responsabilità di presentare al Consiglio comunale una mozione in cui, a partire dal riconoscimento della legittimità del voto precedentemente espresso da una diversa e trasversale maggioranza, richiedevo non una fiducia personale ma una fiducia politica sulla correttezza degli adempimenti compiuti e sulla coerenza con cui portare avanti il “progetto pilota” concordato con la Regione per adeguare gli strumenti urbanistici della città al Piano paesaggistico territoriale della Puglia.
C’era, e c’è, un enorme bisogno di chiarezza nei comportamenti politico – istituzionali, e non solo da parte della maggioranza elettorale. Purtroppo, il venir meno del numero legale non ha consentito una assunzione di responsabilità condivisa in Consiglio. Non posso che prenderne atto.
Altrettanto vale per la scelta della Conferenza dei capigruppo di vanificare la prevista riunione di questo pomeriggio che avrebbe dovuto fissare la data del Consiglio comunale sul bilancio di previsione del 2015.
Ancora nei giorni scorsi avevo rivolto un pressante appello alle forze politiche a contribuire a “soluzioni più alte ed equilibri più avanzati rispetto ai processi politici convulsi” che hanno contrassegnato nel tempo l’attività del Consiglio comunale. Avevo indicato, appunto, la scadenza del bilancio di previsione – che l’Amministrazione ha puntualmente presentato ormai da 3 mesi – con la consapevolezza che questa è istituzionalmente anche la sede del bilancio politico e, quindi, l’occasione per una operazione di verità di fronte all’intera città. Pure questa prova, dunque, è stata pregiudicata.
Non è possibile cedere né rassegnarsi al logoramento della vita politica a Barletta. Sento, quindi, il dovere di essere personalmente conseguente, consegnando le mie dimissioni da sindaco al Consiglio comunale”.

Giunta comunale del 27 Marzo 2015.

la Giunta comunale riunitasi Venerdì 27 e presieduta dal Vice-sindaco, ha esaminato e approvato le seguenti delibere:

Disciplinare della Commissione di mensa scolastica – La Giunta ha approvato il disciplinare che regola la composizione ed il funzionamento della Commissione della mensa scolastica per le scuole dell'infanzia e primaria a tempo pieno della città di Barletta.

Locazione box alla Bar.S.A. s.p.a. – La Giunta ha concesso in locazione alla Bar.S.A. s.p.a., in via sperimentale e temporanea per la durata di mesi sei, i box esterni n. 16 e n. 17 presso il mercato coperto di via Achille Bruni da adibire esclusivamente alla distribuzione di sacchi per la raccolta differenziata.

Destinazione risorse decentrate personale dipendente – Approvata dalla Giunta la destinazione delle risorse decentrate del personale dipendente oggetto di contrattazione per l’esercizio 2013.

Continuità per la "Mostra - mercato dell’artigianato, del collezionismo e del modernariato" – La Giunta, a seguito della proposta avanzata dalle associazioni "Gruppo mercatino dell'artigianato e del collezionismo di Bisceglie" e "Antiquarius Onlus", ha deliberato favorevolmente in merito alla continuità della manifestazione "Mostra - mercato dell’artigianato, del collezionismo e del modernariato" da svolgersi la seconda domenica di ogni mese nei pressi del Castello.

mercoledì 25 marzo 2015

Il Sindaco si è dimesso. L'intervento integrale in conferenza stampa.

Prima di pubblicare il discorso integrale del Sindaco Cascella (per il quale ringrazio la Redazione di Barlettaviva per l'utilissima sbobinatura) alla conferenza stampa di oggi, cui è giusto allegare

- l'esito della votazione di ieri in consiglio, "l'ultimo atto" determinante la frattura
http://giulianainconsiglio.blogspot.it/2015/03/alta-tensione-attese-decisioni-del.html
- la mozione oggetto del contendere
http://giulianainconsiglio.blogspot.it/2015/03/cosa-non-va-in-questa-mozione.html,

vorrei che riflettessimo tutti su questa frase, tra le più significative del discorso del Sindaco Cascella alla stampa, oggi, per motivare le sue dimissioni:


“Non credo che in un clima del genere, in un clima di sospetti, di recriminazioni, di contrapposizioni come quello che si è mostrato ancora ieri, si possa amministrare questa città. E lo dico con amarezza e rammarico pensando invece alle potenzialità che questa città può mettere in campo.”
Significativa per tutti, anche decontestualizzata.

Dimentichiamo un attimo la circostanza dimissioni e proviamo a riflettere su una cosa:
Non sarà forse che questo "clima" lo alimentiamo noi tutti, tutti, nessuno escluso, tutti i giorni, dentro e fuori la politica, dentro e fuori i social? E non sarà che è proprio questo a impedirci di esprimere, in ogni campo, le nostre potenzialità come "comunità"?

Io voglio rifletterci. A partire da me stessa.
E riflettendoci penso che ci sia davvero tanto lavoro da fare sul nostro modo di stare insieme. Nella società, come in politica.




«Credo che le discussioni degli ultimi consigli comunali abbiano reso evidente seppur in forme diverse il venir meno della maggioranza politica che aveva ottenuto il mandato degli elettori ad amministrare la città. Ho deciso di rimettere al consiglio comunale la discussione delle dimissioni che ho presentato poco fa e che poco prima di entrare in questa stanza ho comunicato al Prefetto della nostra provincia.

C'è stata una dialettica politica anche serrata, che io rispetto, che ha portato a decisioni diverse da quelle sostenute dall'amministrazione, che, come detto io ugualmente rispetto. Quello che credo sia venuto meno, che sia stato compromesso, è il vincolo di solidarietà che nella stessa dialettica politica ci deve essere tra maggioranza e amministrazione e tra le stesse forze della maggioranza comprese quelle che andavano ad assumere posizioni diversificate. Io ho rispettato chi ha preso decisioni diverse, ma non posso permettere che non sia rispettata la coerenza e la correttezza delle deliberazioni e degli atti che l'amministrazione ha presentato al consiglio comunale. Gli atti del consiglio sono pubblici, possono essere riguardati, rivisti, esaminati e tutti potranno farlo. In quel consiglio comunale di una settimana fa sono state usate espressioni gravi, pesanti, offensive non solo per chi aveva compiuto quegli atti, ma offensive nei confronti della città che al consiglio comunale aveva affidato un mandato di cambiamento. Quel mandato di cambiamento aveva un punto essenziale, quello del rispetto delle regole e del recupero di tutto ciò che nella città avrebbe dovuto esser fatto e non lo era. Probabilmente anche noi abbiamo faticato a ritrovare questo terreno, questo spazio. Ma l'abbiamo fatto proprio perché quello era il mandato e avrebbe dovuto essere un punto fermo per voltare pagina, purtroppo però non è stato inteso così.

Mi spiace che chi la pensava in modo diverso non abbia trovato le forme giuste e politicamente opportune per porre le questioni alla stessa amministrazione. Mi spiace che queste forme non siano state trovare nemmeno nel consiglio comunale perché ci sono stati voti senza una motivazione esplicita e anche di fronte alla città è venuto meno qualcosaRitengo di aver adempiuto alla mia parte, sia come sindaco che come espressione di una spunta di cambiamento di rigenerazione, termine usato per l'urbanistica ma che uso anche per la politica. Si può fare tutto, anche gli scontri più accesi, ma ci deve essere il rispetto per l'interlocutore politico.

Pensavo dopo quanto avvenuto, che la preoccupazione messa in campo per spiegare il reale valore per portare in aula provvedimenti che avevano aspettato 15 anni fossero dovute al ritardo con il quale l'ho fatto, con il quale ho portato il aula i provvedimenti urbanistici in questione ignorando che quegli adempimenti erano stati portati avanti, non indietro, con la Regione. Pensavo che si potesse ricucire lo strappo, non pensavo che questo fosse un atto che potesse avere conseguenze istituzionali, ovviamente quando si producono lacerazioni si deve avere la consapevolezza politica di ciò che si fa. Mi ero impegnato a ricucire la ferita. La decisione del consiglio comunale dava un anno di tempo per adeguarsi al piano paesaggistico regionale, ne sono passati 15, io mi sono ribellato a logiche di questo tipo, sono andato alla Regione per capire se si potesse recuperare terreno, l'assessore Barbanente ha convenuto sulle mie azioni e si è parlato di Barletta come città pilota della rigenerazione prodotta dal Piano Paesaggistico Regionale. Eravamo convinti che il consiglio comunale potesse condividere tutto ciò, anche chi era in posizioni contrarie. Pensavamo che le forze politiche potessero assumersi le proprie responsabilità, beh l'ho fatto io ed ho preparato un testo che diceva la verità e che provasse a sgombrare il campo dai veleni di questi giorni, che eliminasse le ombre di grigio e che riportasse il sole.

Non è stato così, ci sono state forze politiche che hanno ritenuto, beh non capisco cosa. Hanno ritenuto che la fiducia che andavo a chiedere rinnegasse una scelta riconosciuta per andare avanti. Io non credo che in un clima di sospetti, recriminazioni e contrapposizioni come quello manifestato anche ieri si possa amministrare questa città. Lo dico con rammarico pensando alle potenzialità che questa città può mettere in campo. Lo dico pensando alla storia, alle tradizioni civili e sociali di questa città ed ai bisogni che essa ha. Lo dico pensando a quel che serve per cambiare passo. Ieri ho evitato che si discutesse subito su quella mozione perché ero consapevole che si potesse compromettere un piano di commercio che tardava da anni e che abbiamo dato alla città. Barletta è una delle poche città italiane che ha istituito la cittadinanza civica ius soli per i bambini che nascono, studiano e vivono nella nostra città e che cominciano a conoscere il significato dei valori ella costituzione e così facendo potranno essere dalla parte della civiltà e della democrazia. Credo che Barletta sia una città capace di compiere certi passi e non merita il clima con cui sono stati affrontati il consiglio comunale di ieri, dell'altra settimana e di tanti altri giorni e mesi. Barletta non merita quanto accaduto anche oggi, allorquando è stata vanificata la prevista riunione della conferenza dei capigruppo che avrebbe dovuto fissare la data del consiglio comunale sul bilancio di previsione del 2015. L'ho considerata la goccia che fa traboccare il vaso.
Ero e resto convinto che la città possa avere le forze per una rigenerazione, queste forze, queste volontà non hanno trovato modo di avere piena espressione e in questo c'è un elemento di rammarico personale. Avevo raccolto la proposta di candidarmi a sindaco a causa di una lacerazione e pensavo che da questa potesse nascere un cambiamento. I cittadini saranno in grado di capire cosa è successo. Io non mi arrendo, la mozione che ho presentato è la mia posizione e la città potrà valutarla e giudicarla. Mi dimetto davanti al consiglio comunale perché esso è l'espressione della città e voglio capire dalla mia maggioranza quel che ha intenzione di fare anche sulla politica territoriale di questa città. Non so se sia possibile un cambio di maggioranza, io volta per volta mi sono rivolto alla responsabilità dell'intero consiglio comunale. Non posso fare finta di nulla davanti a quello che è accaduto.

Cosa non va, in questa mozione?

Ho già pubblicato il testo della mozione proposta del Sindaco sulla quale si gioca il futuro di questa amministrazione, in una versione scaricabile, qui.

La ripropongo per esteso, perché vorrei che la leggeste tutti.
Io, con i miei numerosi limiti, francamente continuo a non comprendere cosa non andasse, in essa.

Barletta, 24 marzo 2015
                                   
Mozione sul Documento programmatico preliminare  per il “primo caso applicativo” dell’adeguamento al Piano Paesaggistico della Regione.

- Il Consiglio comunale rileva la urgente necessità di adeguare la strumentazione urbanistica  - che fa ancora riferimento a un Piano regolatore generale risalente al settembre del 1971, riveduto nel 2003 e da allora segnato da innumerevoli varianti - a un piano urbanistico generale  che corrisponda alla visione rigeneratrice e riqualificante indicata nelle linee di mandato per far fronte ai guasti intervenuti, proprio per la carenza di una idonea strumentazione urbanistica, nel territorio cittadino.
- Il Consiglio comunale fa proprio il riconoscimento che - dopo il voto con cui nella precedente seduta si è ritenuto di non dover procedere, a distanza di oltre dieci anni, agli adempimenti previsti dall'allora Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio (PUTT/P) - è emerso dal tavolo di pianificazione riunitosi il 23 marzo presso l’Assessorato regionale, e al conseguente riscontro della persistente funzionalità di quegli adempimenti nel procedimento da avviare per evitare altri  ritardi e inadempienze che comprometterebbero una corretta disciplina degli  interventi urbanistici.
- Il Consiglio comunale conferma l'ineludibile riferimento della pianificazione urbanistica territoriale al nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) e ritiene si debbano accelerare i tempi  (un anno) previsti dalle norme transitorie per le procedure di adeguamento.
- Il Consiglio comunale prende atto che l'elaborazione degli adempimenti predisposti per il PUTT/P ha già tenuto conto – come pure si è riconosciuto in sede regionale di verifica di quei contenuti tecnici -  dell'innovativo riferimento alla qualità del paesaggio e alla identità storica, culturale, sociale e ambientale delle risorse territoriali.
- Il Consiglio comunale riconosce l'utilità di congiungere l'elaborazione fin qui compiuta,  e non più utilizzabile per il PUTT/P (giacché questo Piano ha cessato di avere effetti), alle procedure per il Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale in modo da procedere senza indugi all'adeguamento alla nuova pianificazione paesaggistica.
- Il Consiglio comunale assume quanto già concordato tra l'Amministrazione comunale e l'Assessorato regionale Assetto e qualità del territorio per fare della pianificazione della città di Barletta, per l' "ampiezza delle problematiche coinvolte", il "primo caso applicativo" dell'adeguamento della strumentazione urbanistica cittadina al Piano paesaggistico della Regione.
- Il Consiglio comunale esprime fiducia nella volontà dell’Amministrazione di “anticipare”, d'intesa con la Regione e il Ministero per i beni e le attività culturali, la rigorosa strumentazione per la rigenerazione e la riqualificazione urbanistica, definendo il Documento Programmatico Preliminare e di progettare il Piano urbanistico generale in assoluta coerenza con la strategia innovativa della pianificazione paesaggistica regionale.
- Il Consiglio comunale, riconoscendo la correttezza degli adempimenti già predisposti, conferma il mandato al sindaco e alla giunta a proseguire celermente sulla strada della elaborazione, del confronto partecipato e della più ampia condivisione istituzionale sul Documento programmatico preliminare, avviando il "progetto pilota" di adeguamento degli strumenti urbanistici della città al Piano paesaggistico territoriale regionale.

Cosa non va, qui dentro? Cosa di voleva "emendare"? 
Misteri, questa volta dolorosi.

Alta tensione. Attese decisioni del Sindaco.

Ieri il Consiglio comunale è finito male, molto male.

Dopo aver approvato il Piano del Commercio su aree pubbliche, prima di discutere le mozioni già calendarizzate (3 delle quali mie: streaming, lavoratori coop in mobilità e mercatino operatori del proprio ingegno), il Sindaco ha sottoposto all'assemblea una mozione con la quale chiedeva, dopo il respingimento di un importante provvedimento per l'avvio del Piano Urbanistico Generale avvenuto (con voti dell'opposizione e pezzi della maggioranza) nell'ultimo consiglio comunale, la piena fiducia a proseguire in materia urbanistica nel solco delle indicazioni fornite dai tecnici della Regione Puglia e dell'Assessore Barbanente. Sulla stessa materia infatti, la fiducia della sua stessa maggioranza era mancata.

La mozione era questa:
https://drive.google.com/file/d/0B4qZbh3j6Gp_WF95azM3ZTVRR00/view?usp=sharing

e, dopo ampia, animata, infuocata discussione, è stata messa in votazione.

La votazione è andata così:

- 14 voti favorevoli [Pietro Sciusco, Michele Lasala, (Sinistra Unita) Carmela Peschechera, Sandro Scelzi, Giuliana Damato, Cosimo Bruno, Pasquale Ventura, Antonio Santeramo, Filippo Caracciolo (Partito Democratico), Pierpaolo Grimaldi, Michele Maffione (Scelta civica), Antonello Damato (Centro Democratico), Francesca Dascoli (indipendente), Sindaco

- abbandono dell'aula da parte dei consiglieri di maggioranza Maria Campese, Carmine Doronzo (Sinistra Unita), Nicola Ruta, Rosa Cascella (Partito Democratico), Gennaro Calabrese, Massimo Mazzarisi (Lista Cascella Insieme), Sabino Dicataldo, Giuseppe Dipaola (La Buona Politica

- assenza delle opposizioni di centro destra e socialiste (Dario Damiani, Giovanni Alfarano, Rossella Piazzolla, Ruggiero Dicorato, Giuseppe Losappio, Flavio Basile, Gennaro Cefola, Ruggiero Marzocca, Andrea Salvemini, Cosimo Cannito)

Il Consiglio si è dunque sciolto per mancanza del numero legale.

La lettura politica di questo dato implica la necessaria assunzione di ferme decisioni.

Il Sindaco ha dunque convocato

- alle 15 una conferenza dei capigruppo
- alle 16 una giunta
- a seguire una conferenza stampa

durante le quali comunicherà le sue decisioni.

martedì 24 marzo 2015

Mercatino delle "opere del proprio ingegno" - Una mia proposta.


            

Questo pomeriggio, dopo tante attese, sarà discusso in Consiglio comunale il Piano del Commercio su Aree Pubbliche.

Del provvedimento, a cui ammetto di essermi particolarmente appassionata, vi ho già parlato qui (illustrandovi i caratteri generali della delibera) e qui  (ricordando gli attuali posteggi fuori mercato autorizzati) ed è stato oggetto di incontri con diversi cittadini (che mi hanno contattata per sottopormi preziose segnalazioni e utili suggerimenti).

Tra i tanti spunti emersi dal confronto con chi, come noialtri, questa città la vive, la ama e vorrebbe vederla sempre più animata, ricca e vitale, è emersa una proposta di grande interesse che, con pochissimo sforzo e senza alcun investimento di natura economica da parte dell'ente, potrebbe rappresentare un piccolo strumento in più per la promozione del territorio, la valorizzazione del lavoro di tanti giovani e non-solo-giovani creativi e il potenziamento dell'offerta turistica.

Mi riferisco all'istituzione, in via sperimentale, di un Mercatino degli "operatori del proprio ingegno", ovvero di uno spazio di esposizione e vendita di manufatti di piccolo artigianato realizzati con originalità e sapienza da tanti concittadini creativi. Potrebbe rappresentare, questa, un'occasione di gratificazione personale per tanti artisti e artigiani che avranno finalmente un piccolo spazio pubblico in cui presentare le proprie opere, oltre che un elemento di "offerta turistica" in più per tutti coloro che trovandosi a visitare Barletta o semplicemente a passeggiarvi amabilmente potranno curiosare fra le bancarelle alla ricerca di qualche oggetto utile e unico nel suo genere. 

Inutile dirvi che con questa proposta non invento nulla di nuovo, ma semplicemente mi limito a mutuare una buona pratica avviata già da tempo in tanti comuni più e meno grandi (soprattutto pugliesi), molti dei quali ad altissima vocazione turistica (come la nostra Barletta vorremmo diventasse). 

Lo scambio di esempi, soluzioni, buone pratiche da imitare: in questo risiede la forza dei Comuni italiani, l'architrave del Paese. 
In questa politica, io voglio credere.

Ecco la proposta 
(scaricabile anche qui:

Proposta di emendamento alla delibera “Piano del commercio su aree pubbliche” – Consigliere Giuliana Damato (Partito Democratico)


ISTITUZIONE IN VIA SPERIMENTALE del "Mercatino delle opere del proprio ingegno"


  1. Si intendono per “opere del proprio ingegno” opere d’arte o oggetti frutto dell’ingegno creativo la cui realizzazione è personalmente curata da colui che ne effettua la vendita.
Ci si riferisce ad esempio a:
- monili, borse, fiori, giocattoli, soprammobili, chincaglierie o accessori vari;
- disegni, quadri, pitture, ritratti e simili;
- scritti di propria produzione, comprese le pubblicazioni di natura scientifica o informativa, realizzate anche mediante supporto informatico.
Le stesse opere sono potenzialmente tutelate dalla L. 643/1941 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.

  1. Coloro i quali pongono in vendita o espongono per la vendita le proprie opere d’arte, nonché quelle dell’ingegno a carattere creativo, non sono soggetti alle disposizioni recate dal D.Lvo n.114/98 di riforma della disciplina relativa al settore commercio.
  2. Non è considerato operatore del proprio ingegno chi vende o espone alla vendita al dettaglio opere non prodotte personalmente o di tipo seriale.
  3. Non sono considerati operatori del proprio ingegno, e quindi non possono essere autorizzati allo svolgimento dell'attività su area pubblica, coloro che speculano sull'altrui credulità o pregiudizio come indovini, cartomanti, chiromanti e simili.
  4. Per l'esercizio della attività di esposizione e vendita al pubblico di tali opere non è necessaria l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di vendita sulle aree pubbliche ma trovano applicazione tutte le disposizioni in materia di occupazione di suolo pubblico.
  5. Saranno stabiliti con delibera di Giunta Comunale le aree e gli spazi destinati a tali operatori (con prevalenza nei centri storici ove si registra un maggiore afflusso di turisti), le modalità di svolgimento, il numero dei posteggi, i criteri e le modalità di assegnazione dei posteggi (che prevedano rotazione tra gli operatori e senza il riconoscimento di priorità per alcuni) e le sanzioni per eventuali violazioni.
  6. Il Comune effettuerà un costante monitoraggio, al fine di valutare gli effetti concreti di tali nuove forme di commercio in relazione agli obiettivi di promozione del territorio e dei talenti creativi, oltre che di ampliamento dell’offerta turistica, per gli eventuali correttivi che si rendessero opportuni.

giovedì 19 marzo 2015

Il Sindaco, sul pesante episodio dell'ultimo Consiglio. Verso il PUG.


Lunedì in Consiglio comunale siamo stati chiamati a discutere un importante provvedimento. La delibera, così denominata "Piano urbanistico generale – primi adempimenti PUTT/P art. 5.05 NTA     PUTT/B – circolare 1/2011 Regione Puglia (DGR n.125/2011) – Approvazione", rappresentava uno dei passaggi più significativi di questo mandato amministrativo dal suo insediamento. Il primo tardivo ma necessario tassello (bisognava "adempiere" a tali atti diversi anni fa) per cominciare ad avviare l'elaborazione del Documento Preliminare Programmatico (DPP), la base su cui costruire il Piano Urbanistico Generale (PUG). Quest'ultimo, al centro di ogni campagna elettorale ormai da troppo tempo. IL PUG, al centro anche delle nostre linee di mandato, il nostro programma di governo.

La delibera in oggetto è stata respinta. E' stata respinta oltre che con i prevedibili voti dell'opposizione (devono pur far la loro parte, s'intende), con i voti di un numero consistente di esponenti della maggioranza

Tralascio ogni mia personale considerazione sul significato politico di questo accadimento, sull'atteggiamento dei protagonisti, sulle loro  argomentazioni e sul metodo adottati.

Per ora, vi giro le parole, amare, del Sindaco Pasquale Cascella:

Non si può restare indifferenti di fronte al voto trasversale - l'opposizione in compagnia di un pezzo della coalizione che esprime l'amministrazione - che nell'ultimo Consiglio comunale ha impedito l'approvazione di una deliberazione tecnica, ma politicamente rilevante, quale quella riguardante i "primi adempimenti al Piano urbanistico territoriale tematico/paesaggistico" (Putt/p). Si è così consumato uno strappo che va subito ricucito per non compromettere il rigoroso recupero degli strumenti con cui voltare pagina nella storia urbanistica della città. 


È stato chiesto, nel corso dell'assemblea consiliare, cosa succede con la bocciatura del provvedimento. Non si poteva che rispondere semplicemente: "Niente". Ma sappiamo che quel “niente” persiste da anni, e in assenza di meccanismi trasparenti di governo del territorio si è insinuato il male oscuro che ha rovinato il corpo della città. 

La verità, quindi, è esattamente rovesciata rispetto alla demagogia a cui si sono purtroppo abbandonati anche alcuni esponenti della maggioranza, se così si può ancora definire visto che è stato violato il vincolo di lealtà e di coesione contratto con il programma elettorale della coalizione e sancito dalle linee di mandato. 

Era e resta nero su bianco sul quel documento votato dal Consiglio: "Il fermo 'no' al ricorso a varianti indiscriminate al piano regolatore deve essere accompagnato dal rigoroso utilizzo degli strumenti urbanistici vigenti che muovono nella direzione della missione di rigenerazione affidata al Piano urbanistico generale". E questo è quel che l'Amministrazione ha cercato di fare, fin qui, con rigore e coerenza, in stretto rapporto con l'Assessorato regionale alla qualità del territorio: è stato detto un “no” chiaro agli abusi, all’incuria, insomma alla “mala edilizia” che in via Roma ha lasciato il suo marchio indelebile: guarda caso, uno spazio desolatamente vuoto. Ma l’assenza a lungo consumata è stata pur colmata con il “si” alla buona pratica della rigenerazione e riqualificazione urbana dell’intero territorio cittadino. 

Per questo, mentre sono state negate le classiche varianti, sottoponendo a controllo tutti i procedimenti sospesi, si è scelto di recuperare la pianificazione smarrita - dal piano delle coste (con diversi momenti partecipativi finalizzati proprio a contrastare le mire speculative con la valorizzazione dell’ambiente) alla complessa ricognizione della realtà del territorio (fino a includere Canne della Battaglia) - così da poter mettere in campo le necessarie azioni di riunificazione di tutte le aree urbane. 

Si deve davvero ricordare che il Piano urbanistico territoriale tematico/paesaggistico avrebbe dovuto essere compiuto addirittura dal 2001? Erano "adempimenti" che non sono stati effettuati a tempo debito, e non sto a chiedermi chi si sia stracciato le vesti di fronte ai guasti che, intanto, sconvolgevano il paesaggio urbano. 
Qui sta la differenza tra le “autorizzazioni” che pure sono state concesse, e gli “adempimenti” che guarda caso non sono stati compiuti per tempo.

Rivendico, quindi, con orgoglio lo sforzo compiuto da questa Amministrazione teso a riprendere il filo della co-pianificazione con la Regione del 2012, e di aver, appunto, "adempiuto" in un pugno di mesi al dovere di recuperare tutti gli atti che mancavano, restituendo alla città le regole - si, le regole, perché senza quei copiosi elementi conoscitivi, i regimi vincolistici restano aleatori - con cui tutelare l’immagine storicamente consolidata della città nel nuovo assetto urbano.

Questo è quel che si è proposto al Consiglio comunale: di saldare l’anello di congiunzione tra il Piano Regolatore Comunale e il Piano Paesaggistico della Regione, in modo da "gestire" il passaggio a un Piano Urbanistico Generale con cui rigenerare e riqualificare il nostro territorio.

Volenti o nolenti i detrattori della delibera sottoposta alla valutazione del Consiglio comunale, quell’atto avrebbe consentito di disporre di una ricognizione dettagliata - dal mare alla campagna - delle caratteristiche storiche, culturali, idro-geo morfologiche, botaniche del territorio di Barletta. Grazie anche all’accurato lavoro di co-pianificazione intanto avviato con la Regione che proprio i nuovi “adempimenti” avrebbero consentito di portare a compimento. Invece, si è voluto renderli inutilizzabili con il voto di lunedì scorso. Questo imporrebbe di restare fermi. Anzi, peggio: fin quando non si andranno a compiere i nuovi adempimenti - e sulla carta sarebbe disponibile un anno, ma i precedenti inducono al pessimismo - il Comune dovrebbe giocoforza rinunciare alla propria autonomia, consegnando la sua sovranità agli apparati tecnici regionali di volta in volta investititi del compito di esprimere il parere di compatibilità paesaggistica sui provvedimenti aperti. 
Insomma, mentre noi non facciamo “niente” per gli “adempimenti”, altri sono chiamati a supplire tecnicamente alle “concessioni”. 
E’ così che si favorirebbero la "partecipazione" e la "chiarezza" evocati in Consiglio Comunale - ma c'è anche chi si è trincerato in un rumoroso silenzio – per “coprire” la sconcertante convergenza sulla conservazione dello status quo? 

Si è di fatto consumato un vulnus sulle aspettative di cambiamento in un settore strategico della città. Ecco perché non ci si può rassegnare alla "bocciatura": non di un mero strumento tecnico, ma della responsabilità del governo del territorio cittadino. Questo, del resto, era il senso più autentico della sollecitazione a procedere agli “adempimenti” sia pure in extremis. Ma poiché qualcuno ha adombrato chissà quali “ingerenze”, paradossalmente questa volta ce ne vorrebbe una istituzionale, con la nomina da parte della Regione Puglia, di un commissario ad acta per l’approvazione di quanto il Consiglio comunale ha improvvidamente bocciato. 

Resta, comunque, lo spirito dello sforzo che proprio con l'assessorato regionale, in queste ore, si sta compiendo per evitare di vanificare un lavoro che resta prezioso per la prospettiva. E’ emersa la disponibilità a verificare, su un tavolo tecnico aperto alle rappresentanze del Consiglio quali strumenti già predisposti per il Piano urbanistico territoriale tematico/paesaggistico possono, proprio perché già elaborati di concerto, essere riconosciuti coerenti con il Piano paesaggistico regionale e quali altri adempimenti debbono essere accelerati o aggiunti per adeguare in piena coerenza il Documento programmatico preliminare e procedere alla compiuta elaborazione del Piano urbanistico generale. Mi auguro che questa occasione sia colta da tutti: maggioranza e opposizione.

Si tratta, infatti, di un banco di prova ineludibile per ogni forza politica responsabile. L’Amministrazione di sicuro non intende sottrarsi. Gli assessori, a cominciare da chi attende alle Politiche del territorio, hanno rimesso nelle mani del sindaco il loro mandato. Ma la questione riguarda tanto più la strategia politica della stessa maggioranza: se continuasse a mostrarsi incapace di far valere, pur nella piena dialettica democratica, la coesione e il rispetto del vincolo contratto con gli elettori, verrebbe meno la sua ragione d'essere. E bisogna avere l'onestà politica di riconoscere che si è ormai al punto di non ritorno. 

Non si può aspettare il Consiglio comunale dedicato al bilancio, che pure in altre occasioni di precaria sussistenza della maggioranza si è indicato essere dirimente. 
Tale resta, ma il momento della verità non può tardare, visto che quel documento contabile, presentato non senza fatica nei termini di legge tre mesi fa, stenta a concludere il suo girovagare da una commissione all'altra, tra un parere e l’altro. Ora la scadenza è diventata impellente, anzitutto sul piano politico-amministrativo. Ed è una responsabilità a cui sentiamo di dover essere conseguenti, fino in fondo.

La convocazione #24.


È stato convocato per Martedì 24 marzo 2015 alle ore 15, in seduta di prima convocazione, e il giorno 25 marzo 2015 alle ore 15, in seduta di seconda convocazione, il Consiglio Comunale nella Sala Consiliare al 1° piano del Teatro “Curci”, con i seguenti punti all’ordine del giorno:
  1. Piano del commercio su aree pubbliche
  2. Mozioni ex art. 56 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale
  3. Ordine del giorno ex art. 60 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale
I lavori saranno come sempre trasmessi in diretta dall'emittente televisiva Tele Radio Studio 5 Regione Puglia sul canale 92 del digitale terrestre e da Tv Ofanto sul canale 113.

mercoledì 18 marzo 2015

Riduzione del rischio idrogeologico. Lavori sul Ciappetta-Camaggi: la documentazione.


In consiglio comunale lunedì abbiamo approvato un importantissimo provvedimento per la riduzione del rischio idrogeologico nel nostro territorio. 
Mi riferisco all'approvazione del progetto definitivo dei lavori di ricostruzione sul Canale Ciappetta-Camaggi (precisamente al Km 26+670 - tratto che interessa Barletta) attraverso una variante al Piano Regolatore Generale. E' stato necessario procedere all'approvazione dell'opera "in variante" al Piano Regolatore Generale poiché si è dovuto espropriare allo scopo dei terreni agricoli. Aggiungo che, trattandosi di variante obbligatoria, la stessa non era soggetta alla procedura di VAS - Valutazione Ambientale Strategica.

Il PAI (Piano di Assetto idrogeologico) della Regione Puglia aveva classificato un'ampia zona dell'abitato di Barletta a media ed alta pericolosità idraulica a causa delle esondazioni del canale Ciappetta-Camaggi. Tali esondazioni, problema annoso e che ha messo per lungo tempo a rischio l'incolumità delle persone, la sicurezza pubblica, delle infrastrutture, degli insediamenti produttivi e dell'intero tessuto urbano, con l'opera in questione saranno ridotte e contenute attraverso l'allargamento della "sezione idraulica" del canale
In sostanza, per un tratto lungo circa 1300 metri (600 metri realizzati da ANAS - con il progetto in oggetto; i restanti 700 metri da Ferrotramviaria S.p.A.), l'alveo del canale nel tratto che interessa Barletta sarà raddoppiato (si passerà da una sezione di 12,60 metri ad una di 24 metri). Inoltre sarà abbattuto il ponte Anas posizionato sul canale stesso e se ne realizzerà uno a campata unica, con il piano viabile sollevato di 2 metri rispetto ad ora. 

Il costo dell'opera è di 5 milioni e 400 mila euro, totalmente a carico dell'Anas. 
La durata dei lavori sarà di 18-24 mesi, con avvio degli stessi entro la fine del 2015 (tempi per appalto e aggiudicazione lavori).


L'intero consiglio comunale, nell'approvare unanimemente il provvedimento, ha riconosciuto gli sforzi e l'impegno profuso dal consigliere regionale del Partito Democratico Caracciolo, che in qualità di Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale pugliese, ha lavorato faticosamente insieme a tutta la commissione (mettendo talvolta attorno ad un tavolo addirittura 15 diversi enti ciascuno con specifiche competenze in materia) affinché si arrivasse alla progettazione e realizzazione di quest'opera strategica che ridurrà significativamente - "drasticamente" ha affermato l'ingegnere dell'Anas che ha partecipato ai lavori del Consiglio comunale - il rischio idrogeologico nel nostro territorio.

Sperando di fare cosa utile, per i più curiosi, per i tecnici che volessero approfondire, per i cittadini tutti pubblico qua i seguenti documenti relativi al progetto:

- la Relazione generale e tecnica

- la documentazione fotografica

- la Relazione sulla verifica di visibilità

martedì 17 marzo 2015

L'emozione di sentirsi uguali. Cittadinanza civica ius soli.

 

"L'emozione di sentirsi uguali".

Questa frase contiene l'intero racconto della nostra Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera, un giorno storico per la Città di Barletta.
E' la frase che ha pronunciato una dei 18 protagonisti della nostra mattinata alla Scuola Manzoni. 
In seguito all'approvazione in Consiglio comunale lo scorso 11 Novembre di uno specifico Regolamento, che richiamava la precisa volontà contenuta nelle linee di mandato di questa amministrazione, il Sindaco Pasquale Cascella ha conferito la "cittadinanza civica ius soli" diciotto minori di origine straniera nati in Italia e che studiano nelle scuole di Barletta e le cui famiglie hanno presentato richiesta nei termini previsti. 

A Barletta si nasce e si vive da cittadini italiani, tutti”, ha affermato il Sindaco, nell'aula della scuola Manzoni, la sua scuola di ragazzo, alla presenza del Prefetto Clara Minerva, della Garante dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza di Puglia Rosy Paparella e soprattutto dei nuovi cittadini e delle loro famiglie.

Nella mattinata è stata citata anche la non casuale concomitanza della Settimana contro il razzismo, in programma in tutta Italia dal 16 al 22 marzo  2015, organizzata dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento per le pari opportunità in collaborazione con  l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur).
La parola d’ordine della campagna, “Accendi la mente, spegni i pregiudizi”, ha consolidato il messaggio che il Comune di Barletta ha inteso lanciare nella giornata di oggi, all’insegna dei principi costituzionali di non discriminazione e di uguaglianza che hanno ispirato la delibera del Consiglio comunale a sostegno del riconoscimento della cittadinanza italiana a quanti nascono e vivono nel nostro territorio.

 
 
 
 
 
 


lunedì 16 marzo 2015

Rischio mobilità lavoratori e lavoratrici pugliesi Coop estense.

Alcuni concittadini dipendenti della Coop e operanti in alcuni punti vendita del territorio (Barletta, Andria) mi hanno manifestato la grave condizione di disagio in seguito all'annuncio di 230 mobilità per lavoratori e lavoratrici di cui si è appreso tramite conferenza stampa della direzione aziendale.

In occasione del consiglio comunale di oggi (16 Marzo), ho presentato (prot.14489) un ordine del giorno, mutuando una medesima azione del consiglio comunale di Molfetta tenutosi la scorsa settimana, per accendere un faro su questo tema, nella speranza che possano essere salvaguardati i livelli occupazionali.

Per mancanza del numero legale è stato impossibile discuterne.

La Presidente del Consiglio mi ha assicurato che lo stesso sarà incluso in ogni caso nel prossimo consiglio, presumibilmente il 24 di questo mese.
Ci spero.



Ai sensi dell’art. 60 del Regolamento del Consiglio comunale,
la sottoscritta consigliera comunale Giuliana Camilla Damato (Partito Democratico) sottopone all’attenzione del Consiglio Comunale, convinta che la questione incroci la sensibilità di tutti i colleghi consiglieri e dell’Amministrazione stessa, il seguente ordine del giorno, relativo ad una preoccupante situazione di rischio che alcuni concittadini lavoratori della Coop Estense vivono.
Barletta, 16.03.2015
Il consigliere comunale
Giuliana Camilla Damato


(N.B. Dopo averlo depositato, mi è stato chiesto dalla consigliera Campese di condividerlo, avendo lei stessa volontà di presentare un odg sulla medesima questione.)

ODG RISCHIO MOBILITA’ LAVORATORI E LAVORATRICI PUGLIESI DELLA COOP ESTENSE

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BARLETTA

Premesso che
- la direzione aziendale della Coop Estense, durante una conferenza stampa convocata il 18 Febbraio scorso, ha annunciato l'avvio di procedure di esternalizzazione e mobilità rivolte a circa 230 (sui 1600 totali) dipendenti dei punti vendita pugliesi, tra cui anche dipendenti del sito di Barletta, allo scopo di contenere i costi a seguito delle perdite stimate negli ultimi anni e collegate alla situazione di crisi del settore del commercio;

Considerato che

- la città di Barletta negli anni passati ha operato affinché fosse favorito l'insediamento di una struttura della Coop Estense al fine creare nuovi occasioni di lavoro e crescita dell'economia cittadina;
- non sono state irrilevanti le ricadute di tali scelte sul tessuto economico locale, con particolare riferimento al settore del commercio di prossimità urbano;
- la Coop Estense è una realtà economica che ai fini dell'insediamento nel nostro territorio ha ricevuto tanto dalla collettività locale;

ESPRIME
- forte preoccupazione per le conseguenze che le scelte della direzione aziendale porteranno ai lavoratori e alle lavoratrici nel caso fossero confermati gli annunci di mobilità ed esternalizzazione;
- solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie per la situazione di disagio che oggi si ritrovano a vivere;

INVITA
- Coop Estense ad adoperarsi nelle trattativa in corso con le organizzazioni sindacali affinché siano salvaguardati i livelli occupazionali e le condizioni contrattuali precedentemente pattuite;

CHIEDE
- che vengano assunte nelle sedi opportune tutte le iniziative utili al fine di facilitare la risoluzione della vertenza, sollecitando altresì il Sindaco e l'Assessore competente a sviluppare ogni forma di  intervento, nel rispetto delle rispettive prerogative, presso gli attori direttamente e indirettamente coinvolti nella vertenza.