martedì 24 marzo 2015

Mercatino delle "opere del proprio ingegno" - Una mia proposta.


            

Questo pomeriggio, dopo tante attese, sarà discusso in Consiglio comunale il Piano del Commercio su Aree Pubbliche.

Del provvedimento, a cui ammetto di essermi particolarmente appassionata, vi ho già parlato qui (illustrandovi i caratteri generali della delibera) e qui  (ricordando gli attuali posteggi fuori mercato autorizzati) ed è stato oggetto di incontri con diversi cittadini (che mi hanno contattata per sottopormi preziose segnalazioni e utili suggerimenti).

Tra i tanti spunti emersi dal confronto con chi, come noialtri, questa città la vive, la ama e vorrebbe vederla sempre più animata, ricca e vitale, è emersa una proposta di grande interesse che, con pochissimo sforzo e senza alcun investimento di natura economica da parte dell'ente, potrebbe rappresentare un piccolo strumento in più per la promozione del territorio, la valorizzazione del lavoro di tanti giovani e non-solo-giovani creativi e il potenziamento dell'offerta turistica.

Mi riferisco all'istituzione, in via sperimentale, di un Mercatino degli "operatori del proprio ingegno", ovvero di uno spazio di esposizione e vendita di manufatti di piccolo artigianato realizzati con originalità e sapienza da tanti concittadini creativi. Potrebbe rappresentare, questa, un'occasione di gratificazione personale per tanti artisti e artigiani che avranno finalmente un piccolo spazio pubblico in cui presentare le proprie opere, oltre che un elemento di "offerta turistica" in più per tutti coloro che trovandosi a visitare Barletta o semplicemente a passeggiarvi amabilmente potranno curiosare fra le bancarelle alla ricerca di qualche oggetto utile e unico nel suo genere. 

Inutile dirvi che con questa proposta non invento nulla di nuovo, ma semplicemente mi limito a mutuare una buona pratica avviata già da tempo in tanti comuni più e meno grandi (soprattutto pugliesi), molti dei quali ad altissima vocazione turistica (come la nostra Barletta vorremmo diventasse). 

Lo scambio di esempi, soluzioni, buone pratiche da imitare: in questo risiede la forza dei Comuni italiani, l'architrave del Paese. 
In questa politica, io voglio credere.

Ecco la proposta 
(scaricabile anche qui:

Proposta di emendamento alla delibera “Piano del commercio su aree pubbliche” – Consigliere Giuliana Damato (Partito Democratico)


ISTITUZIONE IN VIA SPERIMENTALE del "Mercatino delle opere del proprio ingegno"


  1. Si intendono per “opere del proprio ingegno” opere d’arte o oggetti frutto dell’ingegno creativo la cui realizzazione è personalmente curata da colui che ne effettua la vendita.
Ci si riferisce ad esempio a:
- monili, borse, fiori, giocattoli, soprammobili, chincaglierie o accessori vari;
- disegni, quadri, pitture, ritratti e simili;
- scritti di propria produzione, comprese le pubblicazioni di natura scientifica o informativa, realizzate anche mediante supporto informatico.
Le stesse opere sono potenzialmente tutelate dalla L. 643/1941 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.

  1. Coloro i quali pongono in vendita o espongono per la vendita le proprie opere d’arte, nonché quelle dell’ingegno a carattere creativo, non sono soggetti alle disposizioni recate dal D.Lvo n.114/98 di riforma della disciplina relativa al settore commercio.
  2. Non è considerato operatore del proprio ingegno chi vende o espone alla vendita al dettaglio opere non prodotte personalmente o di tipo seriale.
  3. Non sono considerati operatori del proprio ingegno, e quindi non possono essere autorizzati allo svolgimento dell'attività su area pubblica, coloro che speculano sull'altrui credulità o pregiudizio come indovini, cartomanti, chiromanti e simili.
  4. Per l'esercizio della attività di esposizione e vendita al pubblico di tali opere non è necessaria l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di vendita sulle aree pubbliche ma trovano applicazione tutte le disposizioni in materia di occupazione di suolo pubblico.
  5. Saranno stabiliti con delibera di Giunta Comunale le aree e gli spazi destinati a tali operatori (con prevalenza nei centri storici ove si registra un maggiore afflusso di turisti), le modalità di svolgimento, il numero dei posteggi, i criteri e le modalità di assegnazione dei posteggi (che prevedano rotazione tra gli operatori e senza il riconoscimento di priorità per alcuni) e le sanzioni per eventuali violazioni.
  6. Il Comune effettuerà un costante monitoraggio, al fine di valutare gli effetti concreti di tali nuove forme di commercio in relazione agli obiettivi di promozione del territorio e dei talenti creativi, oltre che di ampliamento dell’offerta turistica, per gli eventuali correttivi che si rendessero opportuni.

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