E dopo gli sms indesiderati di
Emiliano (che pensa ancora di convincere qualcuno, convinto!), le chiamate dal
call center di Cuperlo, le mail spam di Renzi, le battutacce da biliardo di D’Alema,
il boicottaggio da parte di Repubblica,
Rai e compagnia cantante, dopo i post offensivi dei competitori, dei
detrattori, degli osservatori, dei parenti-serpenti, delle violente inguaribili
arpie e degli scrutatori-non-votanti, bagnanti di questa rete vasta quanto il
mare ma che solo pochi e rari pesci sanno realmente abitare, quelli che -come noi-
si sentono quasi sempre “fuor d’acqua” dinanzi a certe piccole, piccole cose,
è arrivato il giorno.
Sono serena. Abbiamo fatto una
campagna bellissima, semplice, coi nostri mezzi. I tavolini al freddo e al
gelo, i volantini, le torte fatte in casa, le parole -quelle vere- tante, le
riunioni, le paure, le piogge indesiderate, le telefonate, l’ascolto –tanto-
degli umori delle persone, l’esercizio dell’autocritica, il luccichio degli
occhi di chi nonostante tutto non ha perso la speranza. Senza nessun big
passato a trovarci, con -dall’altra parte- gli Onorevoli deputati e senatori
giunti da ogni dove a sostenere i loro luogotenenti pronti a giocarsi l’ennesima
partita di risiko. Noi, con l’olio di gomito e la fantasia di chi crede, con le
nostre facce e le nostre voci chiare ma tremule dall’emozione, uniti,
diversi-distanti-e-vicini, siamo soddisfatti.
Non è finita e ce la giocheremo
con la grinta di cui siamo capaci fino ancora alle 20 di stasera, ma una cosa è
certa: noi abbiamo già vinto. Abbiamo creato una rete di persone vive,
appassionate, che parlano e pensano nella stessa lingua, che in posti diversi del
Paese vivono il proprio essere “CIVes” allo stesso modo. Ci vogliamo bene e ci
stimiamo, tutti con tutti. Abbiamo stabilito connessioni stabili, non
ballerine. Siamo e saremo una forza per il Partito Democratico. Lo siamo già, perché
senza la nostra presenza, tanti di quei “maipiùilpiddì”, “non ci credo più” non
ci avrebbero davvero creduto e votato ancora una volta. A tutto quel popolo di
sinistra deluso, a tutto quell’elettorato
sconfortato noi abbiamo parlato. Con coraggio. Snocciolando come grani di un
rosario i temi della nostra mozione, che non a caso si chiama “dalla delusione
alla SPERANZA”. Siamo quelli delle passioni forti, è vero, ha detto bene Walter Tocci. Con -da
una parte quelli delle passioni tristi e dall’altra ancora quelli… delle passioni
finte.
A voi la scelta. Libera.
Buon voto.
P.S. Ah, quel NOI. Mi spiego
meglio: siamo i sostenitori di CIVATI!
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