Qualche mese fa, girando per le strade per fare campagna
elettorale per le europee, un signore anziano per le vie del corso mi ha detto:
- Ah,
e tou c sì? T’ee vist alla televisione.
(trad. per i non barlettani: "Ah, e tu chi sei? Ti ho visto in televisione")
(trad. per i non barlettani: "Ah, e tu chi sei? Ti ho visto in televisione")
Gli ho detto di essere un consigliere
comunale e abbiamo chiacchierato un po’. Poi mi ha detto:
- Però non sappiamo niente di quello che
state facendo… Nan facit mè "nu bell parlamend a piazza Roma"
(trad. per i non barlettani: "Non fate mai un bel "parlamento" -leggasi comizio, incontro pubblico- a piazza Roma")
(trad. per i non barlettani: "Non fate mai un bel "parlamento" -leggasi comizio, incontro pubblico- a piazza Roma")
Ecco, “nu parlamend a piazza Roma”. Quello ho provato a fare
ieri, non in Piazza Roma (troppo, troppo grande per noi, solo i Camaleonti
possono riempirla in quel modo!) ma per strada. Ho parlato io, aiutata da un'amica, Elena Gentile, un'europarlamentare che ci ha aiutato a volare un po' più in alto, per dire cosa abbiamo fatto.
E’ stato un primo tentativo, abbiamo rotto il ghiaccio.
Non è stato un evento, ma un passo in un percorso.
Stamattina pensavo ai tanti piccoli errori, alle mille cose che avrei voluto dire e che ho dimenticato, alla noia che forse ho provocato dilungandomi su alcuni temi. Ma va bene così, credo. Stiamo provando a costruire un modello di politica meno respingente, più dialettico e soprattutto più pieno di senso. Lo facciamo non senza sbagliare. Ma l’importante è farlo. Per una volta, come ci invita da mesi a fare il nostro Pippo Civati, "abbiamo spento i caminetti e siamo andati all'aria aperta."
D'altronde, la generazione a cui appartengo non ha proprio avuto una buona prova dalla politica e non si può dire che sia stata educata ai riti collettivi. Eppure ci mettiamo alla prova con grande responsabilità, con gli strumenti che abbiamo e con le nostre idee e la nostra energia come patrimonio. Forse è poco, ma è qualcosa.
Non è stato un evento, ma un passo in un percorso.
Stamattina pensavo ai tanti piccoli errori, alle mille cose che avrei voluto dire e che ho dimenticato, alla noia che forse ho provocato dilungandomi su alcuni temi. Ma va bene così, credo. Stiamo provando a costruire un modello di politica meno respingente, più dialettico e soprattutto più pieno di senso. Lo facciamo non senza sbagliare. Ma l’importante è farlo. Per una volta, come ci invita da mesi a fare il nostro Pippo Civati, "abbiamo spento i caminetti e siamo andati all'aria aperta."
D'altronde, la generazione a cui appartengo non ha proprio avuto una buona prova dalla politica e non si può dire che sia stata educata ai riti collettivi. Eppure ci mettiamo alla prova con grande responsabilità, con gli strumenti che abbiamo e con le nostre idee e la nostra energia come patrimonio. Forse è poco, ma è qualcosa.
Il più grande rammarico è stato di non aver potuto far
parlare i cittadini. Ma in effetti l’incontro
di ieri - l’ho detto in premessa ai presenti - nasceva con lo spirito del “rendiconto”,
del racconto di ciò che è accaduto “da quella parte”. Ecco, mi toccava parlare. Ho detto come ho impegnato il mio tempo da quando i barlettani mi hanno
delegata, le piccole sfide e i grandi temi in cui mi sono imbattuta. Il prossimo incontro, lo annuncio, sarà di ascolto, di puro ascolto.
La comunicazione tra i cittadini e i propri rappresentanti
dev’essere biunivoca. Altrimenti è mera informazione. E noi… non siamo
giornalisti.
Ah, a proposito di giornalisti, qui gli ottimi articoli
apparsi oggi sui giornali online presenti all’incontro (e che ringrazio per la presenza e l'attenzione):
La redazione Barlettalive pone l’accento su open data e
trasparenza e riporta le stoccate della nostra Elena ad Emiliano (per le prossime primarie regionali):
La redazione Barlettaviva cita tutti i politici presenti
ieri e l’impegno comune (mio e di Elena) per la mozione Civati:
La redazione Barlettanews ricorda la mia palpabile emozione
e mi bacchetta per il mancato spazio di ascolto che, ripeto, non mancherò di
organizzare:
La redazione Il Quotidiano Italiano Bat insiste su partecipazione e democrazia attiva:
http://bat.ilquotidianoitaliano.it/politica/2014/08/news/barletta-dallaltra-parte-la-consigliera-damato-rendiconta-alla-citta-con-elena-gentile-45680.html/
Grazie a tutti. A Luca, Frank, Giuseppe, Gigi, Paola, al mio Partito - il PD (segretari, compagni), a tutti i colleghi consiglieri comunali passati a trovarmi - Sindaco e assessori inclusi, a tutti coloro che mi hanno mandato un pensiero per essermi vicina, dispiaciuti di non poter essere fisicamente presenti, a tutti gli amici architetti e avvocati che in questo anno ho dovuto scocciare prima di ogni consiglio comunale perché mi "aiutassero a capire" alcuni provvedimenti, ad Elena Gentile per la sua amicizia e per la passione con cui affronta ogni responsabilità, agli amici del gruppo civatiano giunti da ogni dove per starmi accanto (San Ferdinando, Trani, Andria, addirittura Putignano), al punto Einaudi e alla caffetteria Madness per l’accoglienza e la disponibilità e soprattutto a tutti i pazienti barlettani che ieri hanno partecipato ad una cosa che non rientra né più né meno che nel mio DOVERE.
http://bat.ilquotidianoitaliano.it/politica/2014/08/news/barletta-dallaltra-parte-la-consigliera-damato-rendiconta-alla-citta-con-elena-gentile-45680.html/
Grazie a tutti. A Luca, Frank, Giuseppe, Gigi, Paola, al mio Partito - il PD (segretari, compagni), a tutti i colleghi consiglieri comunali passati a trovarmi - Sindaco e assessori inclusi, a tutti coloro che mi hanno mandato un pensiero per essermi vicina, dispiaciuti di non poter essere fisicamente presenti, a tutti gli amici architetti e avvocati che in questo anno ho dovuto scocciare prima di ogni consiglio comunale perché mi "aiutassero a capire" alcuni provvedimenti, ad Elena Gentile per la sua amicizia e per la passione con cui affronta ogni responsabilità, agli amici del gruppo civatiano giunti da ogni dove per starmi accanto (San Ferdinando, Trani, Andria, addirittura Putignano), al punto Einaudi e alla caffetteria Madness per l’accoglienza e la disponibilità e soprattutto a tutti i pazienti barlettani che ieri hanno partecipato ad una cosa che non rientra né più né meno che nel mio DOVERE.
Alla prossima!
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