Circa un mese fa protocollavo, ai
sensi dell’art.60 del Regolamento del Consiglio comunale, un ordine del giorno (prot. 36336) con il quale intendevo promuovere l’istanza qui di seguito. Per ben due
sedute di Consiglio comunale (quella del 19 Maggio 2017 e quella del 9 Giugno
2017) non mi è stato consentito di discutere tale proposta per le ragioni che
conosciamo: la mancanza del numero legale non è che uno dei sintomi di una
condizione di vera e propria patologia cronica del nostro Consiglio, fatto di
mancato rispetto delle regole, di prepotenze di chi alza più la voce, di
assenza di comportamenti che possano dirsi istituzionali. Comportamenti di
singoli che inficiano – ahimè – la credibilità e il valore dell’intera
Istituzione.
Tengo molto al tema che le
sottopongo, poiché raccoglie un sentimento di sgomento, indignazione, la sete
di Verità e la volontà di Memoria di tante cittadine e cittadini della mia
generazione. E’ per tali ragioni che, consapevole dell’impossibilità di
affrontare tale discussione con maturità e serenità in una delle nostre
turbolente e malgestite sedute di Consiglio comunale, ho inteso ritirarlo e
sottoporlo direttamente al Sindaco e alla commissione toponomastica,
perché possano disporre quanto necessario per procedere ad accogliere questa
richiesta e a realizzare quanto indicato.
La richiesta è la seguente e
riguarda la “INTITOLAZIONE
DI UNA SALA STUDIO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE A GIULIO REGENI”
Ill.mo Sindaco,
il 3 febbraio 2016 veniva ritrovato in Egitto, lungo la
strada del deserto tra Il Cairo ad Alessandria, il corpo mutilato, seminudo e
recante evidenti segni di tortura di Giulio Regeni, giovane dottorando di
ricerca italiano dell’Università di Cambridge, scomparso già dal 25 gennaio.
Da allora una lunga e complessa indagine è in corso tra Egitto
e Italia ma ancora non si è giunti ad ottenere verità sulla tragica morte di
questo giovane italiano.
Considerato che
-
l'Amministrazione
comunale di Barletta ha aderito sin dai primi mesi dalla morte del giovane
ricercatore italiano alla campagna lanciata da Amnesty International Italia per
chiedere a tutte le Istituzioni e gli organi competenti il massimo sforzo per
ottenere “Verità e Giustizia” per Giulio Regeni;
-
è
doveroso tenere viva la Memoria della comunità anche sul tempo odierno, sulle
storie e sulle vite che incarnano le sfide e le preoccupazioni dei giovani
contemporanei;
-
la
vicenda del giovane ricercatore rappresenta una ferita aperta in tutto il Paese
e soprattutto fra le giovani generazioni di italiani ed europei, di cui Giulio
è indiscutibile simbolo per la sua vivace intelligenza, la spinta ideale con
cui affrontava il suo lavoro di ricercatore, la sua naturale attitudine
“europea” che lo ha visto sin da giovanissimo attraversare confini
territoriali, culturali, linguistici ed appassionarsi ad altre culture,
coltivare il pensiero critico, ampliare i propri orizzonti;
-
Regeni,
da studente prima e da studioso poi, ha frequentato tante biblioteche del mondo
e la sua intera esistenza è testimonianza di quanto i libri, il sapere e la
conoscenza siano fondamentali per la libertà di ogni individuo;
CHIEDO,
nelle mie funzioni di consigliera comunale, in rappresentanza
delle istanze e delle sensibilità manifestatemi sul tema da tantissimi
concittadini,
che venga intitolata a Giulio Regeni una sala studio della
Biblioteca comunale Sabino Loffredo,
affinché la sua vicenda non sia dimenticata e affinché tutti
i giovani cittadini che frequentano la Biblioteca comunale possano rammentare
che la ricerca della verità è un’esigenza collettiva e dev’essere impegno
costante per ogni comunità.
Barletta, 13.06.2017
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