Mi è stato richiesto nelle ultime ore se il Comune di Barletta si fosse attrezzato per consentire ai cittadini che volessero sottoscrivere le 12 proposte referendarie dei Radicali di poter firmare.
Stamane mi sono informata e ho verificato che presso l'U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico), sito al piano terra del Palazzo di città, sono disponibili i moduli per sottoscrivere i referendum.
Il 12 quesiti sono "divisi" in due grandi blocchi: il primo blocco di 6 proposte, sostenute dal Comitato "Cambiamo Noi" riguarda:
1. L’abolizione del finanziamento pubblico ai
partiti previsto nella formula attuale dei “rimborsi elettorali” dalla legge
n.96 del 2012.
2. L’abrogazione della norma che prevede la
ripartizione della quota dell’otto per mille tra le confessioni religiose
anche per chi non ha espresso una scelta sulla propria dichiarazione
dei redditi.
3. L’abolizione
del carcere per alcuni reati riferiti all’uso di sostanze stupefacenti, come la
coltivazione domestica, il possesso e il trasporto in quantità medie.
4. e 5. L’abolizione
del reato di clandestinità (riferito all’articolo 10 bis del Testo Unico
sull’immigrazione n. 286 del 1998) e delle norme (articoli 4 bis e 5 bis dello
stesso Testo Unico) che incidono sulle condizioni dei lavoratori immigrati,
definite clandestine e precarie.
6. L’eliminazione
dei tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio.
Gli altri sei
quesiti, che riguardano la riforma della giustizia e sono supportati dal Comitato Giustizia Giusta, sono:
1. e 2. L’abrogazione di due articoli della legge n. 117
del 1988 sulla responsabilità civile dei magistrati: lo scopo è quello di
agevolare i cittadini all’esercizio dell’azione civile nei confronti dei
magistrati, per risarcire i danni subiti a causa di una sbagliata
interpretazione del diritto o a causa di eventuali errori nella valutazione di
fatti o prove.
3. L’abrogazione delle norme che consentono la pratica dei magistrati "fuori ruolo", cioè dei magistrati messi a capo di uffici della
pubblica amministrazione e nei ministeri.
4. La limitazione del carcere preventivo – cioè
della custodia cautelare – soltanto per i reati gravi.
5. L’abolizione
dell’ergastolo.
6. La separazione delle carriere dei magistrati:
cioè separare le carriere della magistratura requirente (i pubblici ministeri,
cioè l’accusa) da quella della magistratura giudicante (i giudici).
L’obiettivo dei
due comitati referendari è raccogliere 500 mila firme entro settembre. La Corte Costituzionale dovrà successivamente
decidere se considerare ammissibili o no i singoli quesiti se il numero di firme necessario sarà raggiunto.
Come firmerò io?
eheheheheh... ;-)
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