Scrivervi o no. Se sia utile farlo,
o se facendolo si rischi solo di riaccendere la rabbia di voialtri tutti, estromessi da questo processo. Nascondermi,
per imbarazzo, o parlarvi. È a questo che penso da giorni, in attesa di oggi. E
come faccio ogni volta che ho bisogno di capire cosa sia giusto, provo a fare
un viaggio all’indietro, ai tempi della mia maggiore purezza, dell’idealismo
più spinto, della sete da tabula rasa e riapro vecchi libri e cerco vecchie
pagine sottolineate, per ritrovare quei concetti su cui mi sono formata. C’era
un tempo in cui compravo ossessivamente quasi ogni libro che contenesse nel
titolo la parola “democrazia”. Non scherzo, i miei amici (e le proprietarie del
Punto Einaudi qui a Barletta) vi confermeranno questa mia fissazione. E così,
ho riaperto il primo (con la speciale dedica dell’autore) e vi ho ritrovato la
parola Verità. Aletheia, in greco, da “a+lantano”: “non nascondersi”). E’
bastato questo per sciogliere i miei dubbi. Non c’è motivo per cui io debba
nascondermi.
Sto andando a votare, nelle mie
funzioni di consigliere comunale, per queste elezioni qua, di cui avete sentito
parlare ai tg o sui giornali solo per gli accordi e disaccordi delle varie
coalizioni: le elezioni provinciali, o “di secondo livello”, per eleggere i
nuovi organismi direttivi delle Province. Perché sì, non le hanno abolite, esisteranno
ancora per un po’ e con le medesime (o quasi) funzioni di prima. Elettori
attivi e passivi saremo solo noi consiglieri comunali e i sindaci dei vari
comuni e -vi dirò di più- non saremo neanche tutti uguali. Il voto di ciascuno avrà
un “peso” differente, un valore, un punteggio in base principalmente al numero
di abitanti del comune di appartenenza. Non siamo tutti uguali non dico davanti
alla legge, ma neanche davanti al pasticcio. Pasticcio n°56/2014, targato
Graziano Delrio.
Ora. Tutto quello che penso di
questa legge raffazzonata è stato detto e scritto in questi giorni da tanti. Posso solo dirvi che riaprendo quei vecchi libri
di cui sopra ho rafforzato la mia opinione: la Democrazia è il dono più prezioso
dei nostri tempi. Oggi è debole, malata, viene continuamente violentata e viene
declinata in maniera inadeguata e in misura insufficiente, ma abbiamo sempre il
dovere di proteggerla, sempre, per ciò che significa e per eterna riconoscenza
verso le vite donate per lasciarcela in dono.
È così che mi sono convinta che
occorra votare, non defilarsi. Non tollero, mi dà l’orticaria, profondamente m’offende
l’idea di una consultazione che non sia davvero popolare ma solo tra delegati, di
una “elezione tra eletti” e, onestamente, mi imbarazza che tra quegli eletti ci
sia io, come se avessi più titolo o diritto di mia madre o di qualsiasi altro
cittadino. Eppure è legge. Dunque quest’elezione, così com’è, si svolgerà. Si
eleggeranno un nuovo consiglio provinciale ed un nuovo presidente. Se non
sceglierò io (anche per voi), sceglieranno altri per noi.
(Mentre scrivo, realizzo che
quest’ultima frase incarna il concetto che con grande fatica uso e riuso con
tutti gli amici delusi, rassegnati, arrabbiati o indifferenti che, ad ogni
elezione, minacciano astensionismo. E non è un caso. Io attribuisco ad ogni
passaggio elettorale, anche il meno rilevante, un’importanza straordinaria, anche
se per esso sono previsti strumenti detestabili. Il porcellum, ad esempio, era uno
strumento davvero detestabile e ritenuto a posteriori addirittura
incostituzionale. Ciò nonostante, non era meno importante e significativo
recarsi alle urne e votare. Ci sarà sempre un numero di persone, anche piccolo,
che anche in nostra assenza voterà e facendolo avrà scelto anche per noi. Più ristretto sarà quel numero di persone che
sceglierà di scegliere, più si restringerà la democrazia.)
Ora, il voto è un diritto
sacrosanto, dono di quelle vite sopra citate che non vanno oltraggiate con
proposte e leggi del calibro di questa. E un diritto va garantito, esteso, mai
negato.
Purtuttavia, in questo stato di
grave malessere per la Democrazia, di agonia lenta e speriamo non mortale, ci si
accinge a costruire un pezzo dell’ossatura del nostro Paese, gli Enti intermedi.
E non sarà defilandoci, dichiarando la nostra indignazione, incarnando una
comprensibile protesta verso questa legge ingiusta che avremo reso il miglior
servizio alla comunità, io credo. Non ci si può “sporcare”, contaminare, rendere
complici, ha scritto qualcuno. Beh, per quel che mi riguarda, posso assicurarvi
che sceglierò la migliore proposta in campo e che alcun accordo, intesa più o
meno larga o promessa ha orientato la mia scelta. Voterò con l’amaro in bocca
ma non per questo mi sentirò complice di Delrio, o peggio ancora pezzo della
casta. Sento addosso “la responsabilità della rappresentanza”, ne sento il peso
e il dovere. Mi tocca.
Sono stata anch’io, non lo
nascondo, fortemente tentata dal rinunciare al voto. Ma poi ho pensato a tutti
quei cittadini che mi hanno delegata con il voto e anche a chi non lo ha fatto.
Ho pensato a Bobbio e al concetto (da qualche manciata di anni ribaltato) di
“potere ascendente” dei governi democratici. Ho pensato alla Democrazia
rappresentativa e a quanto non sia all’altezza del momento storico (molto più
che partecipata, cooperativa dovrebbe essere una Democrazia moderna). Ho
pensato che - sic stantibus rebus - le Province continueranno a decidere di
ambiente, mobilità, edilizia scolastica delle scuole superiori, formazione
professionale e lavoro.
Beh, tutti questi (e tutti gli
altri che rimbalzano da parte a parte nella mia testa) sono stati elementi di riflessione sufficienti per indurmi a non mandare tutti al diavolo e decidere, con il naso turato, di
andare a votare.
“La democrazia è potere di
controllare il potere”, ha scritto Antonio Polito ieri l'altro sul Corriere
della Sera. Beh, io posso garantirvi che controllerò. Voi continuate a
controllare me. Per interposta persona, controllerete anche loro.
Chiunque verrà eletto, è e sarà sempre
sotto il controllo pubblico, non dimentichiamolo.
P.S. Io voterò colui che solo si
è degnato di aprirsi alla cittadinanza con un canovaccio di pensieri e di
obiettivi, il candidato del centrosinistra:
Qui, tutte le informazioni e le
liste:
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