Ho protocollato stamane questa nota, per chiedere chiarimenti in merito alla mancata discussione di alcune mozioni che ho proposto al Consiglio comunale.
La pazienza ha un limite.
Al Segretario Generale
Al Presidente del Consiglio
e, p.c.,
Al Sindaco
OGGETTO: Diritto di iniziativa e proposta dei consiglieri comunali. Mancata
discussione (e calendarizzazione) mozioni consiglio comunale
Preg.mi,
-
in data 23.02.2015
veniva assunta a protocollo con n. 10480 una mia mozione
denominata “Consiglio comunale in diretta streaming a costo zero”, la cui
discussione era prevista in coda all’odg del consiglio comunale convocato per
quella data e non discussa per scioglimento dell’assemblea al termine
dell’odg “rituale”. La stessa, inserita in coda all’odg del consiglio successivo,
quello del 16.03.2015, per gli
stessi motivi di cui sopra non è stata discussa. Ancora, inserita
all’odg del consiglio del 24.03.2015,
sempre per scioglimento dell’assemblea prima che si arrivasse a discuterla, non
è stata discussa. Sono seguite poi due ulteriori convocazioni per due
consigli comunali, nelle date del 03.04.2015
l’uno e del 13.04.2015 l’altro, in
nessuno dei quali è stata inserita all’odg la mozione in oggetto à (totale “rimbalzi”: 5 consigli comunali);
-
in data 16.03.2015
veniva assunta a protocollo con n. 14489 una mia mozione
denominata “Rischio mobilità lavoratori e lavoratrici pugliesi della Coop estense”
da discutersi nel consiglio comunale convocato per quella data e non
discussa per scioglimento dell’assemblea sui precedenti punti all’odg. La
stessa, inserita all’odg del consiglio successivo, quello del 24.03.2015, per gli stessi motivi di
cui sopra non è stata discussa. Sono seguite poi due ulteriori
convocazioni per due consigli comunali, nelle date del 03.04.2015 l’uno e del 13.04.2015
l’altro, in nessuno dei quali è stata inserita all’odg la mozione in
oggetto à (totale “rimbalzi”: 4 consigli comunali);
-
in data 24.03.2015
presentavo alla Presidenza del Consiglio un emendamento all’odg “Piano del
commercio su aree pubbliche”. Venivo poi invitata dal Sindaco, dal Segretario
Generale e dalla Presidenza del consiglio a trasformare in “mozione” e non già
in emendamento, in virtù dei suoi contenuti “propositivi” e riguardanti una
specifica materia non disciplinata dalle norme sul commercio su aree pubbliche
(come da parere del dirigente al ramo sull’emendamento in questione), la stessa
proposta, che dunque riformulavo e presentavo sotto il nome di “Attività di esposizione e vendita delle opere del proprio ingegno” con formale
accoglimento certificato dalla sigla del Segretario Generale alle ore 17,10 del
24.03.2015. La stessa, da discutersi in coda all’odg del consiglio comunale di
quella data, non è stata discussa per scioglimento dell’assemblea sul
precedente punto all’odg. Sono seguite poi due ulteriori convocazioni per due
consigli comunali, nelle date del 03.04.2015
l’uno e del 13.04.2015 l’altro, in
nessuno dei quali è stata inserita all’odg la mozione in oggetto à (totale “rimbalzi”: 3 consigli comunali).
Alla luce di quanto sopra
esposto, tutto rientrante nelle prerogative del consigliere comunale come da
art. 43 del Dlgs 267/00 (“il diritto di presentare interrogazioni e mozioni …”),
chiedo di conoscere le motivazioni per le quali non siano state inserite le
su elencate mozioni (presentate nel rispetto dell’art.56 del Regolamento
del CC) negli odg dei consigli del 03.04.2015 e del 13.04.2015,
se si ritenga siano rispettate
le prerogative del consigliere comunale e garantito e ossequiato il diritto/dovere
a consumare la discussione sui temi proposti,
quale metodo questo Ente e
questa Presidenza intendono adottare in merito alla discussione delle mozioni
in consiglio comunale, se l’inserimento delle mozioni nell’odg sia
discrezionale e se sì su quale fondamento, se sia stata assunta come decisione definitiva
che le mozioni presentate dai consiglieri siano discusse in chiusura dei
consigli comunali (quando evidentemente il numero legale tende a mancare, anche
in luogo degli orari raggiunti e del mancato rispetto dell’orario di inzio dei
consigli comunali) o se non sia più utile discuterle in apertura (come da
prassi fino a qualche mese fa).
Personalmente, alla luce delle
circostanze su esposte, sono a riferire
profondo rammarico e a dichiarare di
sentirmi lesa nel mio diritto di iniziativa e proposta, essendosi
verificati per così tante volte quelli che volgarmente definisco “rimbalzi”,
ovvero reiterati rinvii delle discussioni proposte (5 volte nel caso della
mozione “streaming”, 4 per la mozione “rischio mobilità lavoratori coop” e 3
per la mozione “opere del proprio ingegno”), che in taluni casi rendono i temi
suggeriti inattuali (nel caso dei lavoratori della Coop, ad esempio, la
situazione si è certamente evoluta –essendo trascorso un mese ormai dalla mia
proposizione ad intervenire) e le proposizioni non più utili.
Prendo atto peraltro dello scarso
interesse evidentemente mostrato verso tematiche che ho pensato rappresentassero
questioni di non scarsa rilevanza, come
-
la trasparenza,
la partecipazione al processo
democratico e l’accesso alle
assemblee elettive quali diritti dei cittadini da promuovere con tutti gli
strumenti a disposizione (trasmissione in
streaming delle sedute del consiglio comunale);
-
il rischio
della perdita del lavoro per circa 147 uomini e donne,
alcuni dei quali nostri concittadini occupati presso i punti vendita di
Barletta e Andria (mozione COOP estense);
-
la promozione
del territorio, la valorizzazione
del lavoro dei creativi e il potenziamento dell'offerta turistica (esposizione
e vendita opere del proprio ingegno).
Resto in attesa di formali riscontri.
Barletta, 14.04.2015
Il
consigliere comunale
Giuliana
Camilla Damato
(Partito
Democratico)
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