Ieri e oggi si celebrano le giornate inaugurali della IV edizione di Bibliopride, la Giornata Nazionale delle Biblioteche, manifestazione nazionale che si svolgerà nelle biblioteche di tutta italia sino al 6 Giugno.
E mi sembrano le giornate giuste per informarvi che la scorsa settimana sono tornata su una questione da me sollevata oltre un anno e mezzo fa e che stenta ancora a trovare soluzione.
La questione riguarda l'“intollerabile ritardo” relativo all’avvio del servizio decentrato della Sezione Ragazzi della Biblioteca Comunale S. Loffredo presso i locali del 7° Circolo Didattico “Papa Giovanni Paolo II” in Via dei Pini.
Dopo mia interrogazione consiliare del DICEMBRE 2013:
http://giulianainconsiglio.blogspot.it/2013/12/interrogazione-servizio-decentrato.html,
la risposta del FEBBRAIO 2014:
http://giulianainconsiglio.blogspot.it/2014/02/risposta-servizio-decentrato-della.html,
vari interventi sulla stampa del MARZO 2014:
http://giulianainconsiglio.blogspot.it/2014/03/biblioteca-dei-ragazzi-via-dei-pini.html,
ne ho scritto al sindaco, lo scorso 11 Maggio 2015 (prot. n°24383):
https://drive.google.com/file/d/0B4qZbh3j6Gp_cDBmNjdXUmNvZFk/view?usp=sharing
e ho ritenuto di tornare sul tema sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, ed. Nordbarese, il 13 Maggio:
https://drive.google.com/file/d/0B4qZbh3j6Gp_OTJyQjI5eFBuNzQ/view?usp=sharing
“Circa un anno e mezzo fa, in
data 11.12.2013, attraverso un’interrogazione consiliare chiedevo per quale
ragione fosse bloccato l’avvio del servizio della Biblioteca dei ragazzi in
periferia e in quali tempi l’Amministrazione comunale sarebbe stata in grado di
riaprire ai piccoli cittadini il loro spazio di cultura. Nella stessa
interrogazione ripercorrevo il lungo iter che, a partire una delibera del 2010, avrebbe dovuto portare
all’attivazione già da diversi anni di un servizio così importante.
La Biblioteca dei ragazzi rappresenta un’offerta essenziale per i piccoli e giovani
cittadini, in particolare per coloro che risiedono nella zona in cui il
servizio ricade, la periferia, uno di quei segmenti di città a cui dovremmo
rivolgere sempre la massima attenzione, considerata anche la scarsità di
offerte culturali che vengono lì proposte e in virtù dell’unanimemente
riconosciuto ruolo sociale delle Biblioteche. Anche la Regione Puglia ha
ritenuto di attribuire alla promozione della lettura e del libro speciale
attenzione promulgando una apposita legge, che “riconosce nel lettore e nella
lettrice figure di alto valore culturale e sociale e promuove la lettura come
forma di welfare della conoscenza ravvisando in essa uno strumento di
realizzazione della cittadinanza sociale”. Una legge che impegna tutta la
Regione a favorire “l'abitudine alla lettura in età prescolare e scolare,
individuando nell'infanzia il momento privilegiato per la formazione di una
nuova e più solida generazione di lettori consapevoli” e a creare “pari
opportunità di fruizione del libro e favorire, per mezzo della lettura,
processi di integrazione o reinserimento sociale”.
Mi sono permessa di ricordare al
Sindaco solo il primo e l’ultimo passaggio ufficiale di questo tortuoso e
incomprensibilmente lungo percorso: l’indizione della gara per il suddetto servizio,
risalente al Giugno 2012 e la
delibera (risalente a due mesi fa, Marzo 2015)
con la quale - a gara conclusa e servizio formalmente affidato - la Giunta
comunale ha disposto di attivare la procedura di utilizzazione di lavoratori
socialmente utili per il servizio di sorveglianza e pulizia della sede
decentrata, non richiesto nel bando di gara ma ritenuto necessario ai fini
dell’apertura al pubblico del servizio della sezione ragazzi della Biblioteca
comunale Sabino Loffredo, previsto presso la scuola 7° Circolo Didattico “Papa
Giovanni Paolo II”.
Ho evitato di riportare i numerosissimi passaggi intercorsi tra i due succitati momenti
e la quantità di visite da me stessa effettuate presso gli uffici competenti
per comprendere a che punto fosse la pratica e cosa ancora impedisse l’apertura
della Biblioteca, servizio che ritenevo e ritengo di grande valore per la popolazione
della nostra città. Tra le tante risposte ricevute, l’ultima riguardava la
mancata approvazione del Bilancio di previsione 2015, che impediva - a detta
dei funzionari responsabili - l’affidamento alla Bar.S.A. dei piccoli servizi
necessari a rendere accoglienti i locali del 7° Circolo (imbiancatura pareti,
posizionamento climatizzatori, attivazione rete telefonica e internet).
Essendo stato approvato in
consiglio comunale nello scorso Aprile il Bilancio di previsione 2015 e il
pluriennale 2015/2017, ho chiesto al Sindaco quanto tempo ancora dovrà
trascorrere perché i bambini della città residenti nelle zone periferiche
possano godere di un servizio pubblico a cui hanno diritto (e per il quale sono
stanziate ormai dal 2013 delle somme in Bilancio, sistematicamente spostate di
anno in anno per “l’impossibilità di procedere all’attivazione del servizio
nell’anno in corso”) e quanto tempo ancora dovrà trascorrere fino a che degli
operatori culturali che ne hanno pieno diritto (avendo partecipato ad un bando
di gara pubblico e vinto una gara da ormai tre anni), possano finalmente
lavorare.
Forse dentro il palazzo si ha una
percezione del tempo diversa e tre anni di attese per l’avvio di un servizio
possono sembrare normali, ma per i cittadini sono un tempo esagerato. Se ai
“tempi tecnici della burocrazia” aggiungiamo i rinvii, i rimandi e le
trascuratezze degli amministratori tre anni sono un tempo davvero
inaccettabile, quel tempo che purtroppo fa sembrare immobile o quasi
un’amministrazione di cui tutti vorremmo invece andare fieri e che alimenta quella
distanza tra i cittadini e i pubblici amministratori che invece, a fatica, con
il nostro impegno quotidiano proviamo ad accorciare.”
Nei giorni scorsi ho continuato a seguire attraverso vari uffici lo stato dell'arte della pratica.
Ciò che si attende, a questo punto, sono pronte decisioni, "ordini di servizio" da parte dei dirigenti dei settori competenti.
Che dite, sarà possibile il miracolo? Lo capiremo anche a Barletta che le biblioteche sono il luogo di accesso alla cultura più democratico che esista? Che sono "monumenti" vivi e veri quanto le cattedrali e i musei? Non lo dico io, eh. Lo dice uno come Daniel Pennac.
Vi aggiorno.
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