Oggi è
uno di quei giorni in cui penso che, nonostante tutto, fare politica sia una
cosa bella e, soprattutto, abbia ancora un senso. Lo dico perché oggi prende
vita a Barletta, presso i locali dell’ex Ospedale (p.zza Principe Umberto), il Centro Territoriale per l’Autismo, un
centro altamente specializzato nel trattamento di bambini, adolescenti e adulti
affetti da disturbi dello Spettro Autistico. Un’idea coraggiosa, realizzata
grazie ad un lavoro politico insistente e convinto e nata dal moto appassionato
e costante dei familiari dei soggetti autistici, che nella politica e nelle
istituzioni hanno voluto credere, consapevoli - come è - che l’unico rapporto proficuo
tra cittadini e rappresentanti dei cittadini non sia tanto l’interlocuzione,
quanto la “cooperazione”.
E così,
dopo un lungo percorso partito da
-
l’approvazione delle linee guida regionali per l’Autismo
e
proseguito con
-
l’istituzione del tavolo regionale per l’Autismo,
-
l’approvazione all’unanimità dal Consiglio Regionale di un
ordine del giorno proposto dal nostro concittadino consigliere regionale per il
PD Caracciolo per l’istituzione del registro regionale dei Disturbi dello
Spettro Autistico
-
la convenzione tra ASL BT e ANGSA Onlus (Associazione Nazionale
Genitori Soggetti Autistici)
siamo i
primi e gli unici in Puglia, per ora, ad ospitare questa struttura.
Barletta,
per una volta, è all’avanguardia. E metterà a disposizione dell’intero
territorio provinciale un centro in cui un neuropsichiatra infantile ed uno psicologo
clinico, affiancati da psicologi ed educatrici pedagogiste, potranno fornire
assistenza totalmente gratuita per i cittadini e soprattutto dare risposte alle
famiglie dei soggetti con autismo, spesso disorientate, o senza le possibilità
economiche per provvedere ad alcuni interventi efficaci per il trattamento
del disturbo.
La
politica che piace a me è questa, quella che ascolta i bisogni, che immagina
collettivamente soluzioni e che porta risultati concreti.
E se al
netto degli insulti sulla rete e dei “siete tutti uguali”, “andate a casa
farabutti”, restano cose vere, strutture, servizi, persone che aiutano persone,
cose come questa di oggi,
beh, la
politica val bene un insulto.
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