Il 1 Settembre 2015 è successa una cosa importante per la nostra città. E' nato l'Istituto Comprensivo D'Azeglio-De Nittis. Un polo educativo che raccoglie un'eredità storica, quella del primo circolo didattico (la Scuola Elementare D'Azeglio) e della prima scuola media (la De Nittis) della Città di Barletta. Lì dentro, in quelle aule, sotto i nomi di due colonne del patrimonio storico-artistico della città, si sono formati i nostri concittadini più illustri, i nostri nonni, molti di noi. Da qui, tanti giovani figli di questa città saranno accompagnati nel futuro.
Oggi il nascente istituto si è reso protagonista di una importante pagina di buona scuola. Oggi, posso dire, "ho visto la Buona Scuola".
La nuova legge, la 107/2015, ha trasformato l'attività di pianificazione dell'offerta formativa da "annuale" a "triennale". Interpretandone correttamente i dettami e lo spirito, il Dirigente scolastico (il Prof. Alfredo Basile) ha promosso un'assemblea aperta a cui hanno preso parte i rappresentanti dell'Amministrazione comunale (tra i quali noi componenti della Commissione consiliare "Cultura e Pubblica Istruzione"), le associazioni dei genitori e le famiglie, le associazioni culturali del territorio, la cittadinanza, per condividere la propria proposta (rivedibile, integrabile, da arricchire e/o modificare a seconda delle istanze emerse) di Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF). Tale documento, recita la legge all'art. 1 comma 14, "è il documento
fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed
esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le
singole scuole adottano (...) e riflette le esigenze del
contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale (...)".
Una proposta educativa complessa che non può restare chiusa, limitarsi allo sguardo e alla progettazione pur ricchissima che gli insegnanti e gli operatori della scuola sono in grado di immaginare ma che, come ogni "atto pubblico" da assumersi con responsabilità, in particolare quelli che riguardano la "formazione" delle giovani generazioni, deve raccogliere proposte, spunti e indirizzi che derivino dall'intera comunità cittadina.
Ed infatti, è proprio la legge che lo dice: "Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari
rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed
economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati
dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo
grado, degli studenti."
E' stato importante l'incontro di oggi. Si è discusso del "capitale sociale della città", la cui crescita è la mission dichiarata del nuovo Istituto Comprensivo (oltre 1100 i giovani cittadini che qui dentro cresceranno e si formeranno), di cittadinanza attiva competente e responsabile, delle sfide del mondo della conoscenza e della globalizzazione, di consapevolezza del valore dei beni comuni, di diritti e doveri, dialogo tra culture, rispetto delle differenze e assunzione di responsabilità e solidarietà.
Un incontro significativo che avvia un nuovo "metodo" (apertura, condivisione, partecipazione) e che mi auguro sia d'esempio per tutte le Istituzioni scolastiche del territorio, impegnate a produrre entro il 30 Ottobre la propria proposta di PTOF.
Che siano state le mie scuole (la D'Azeglio e la De Nittis) vi interessa poco. Eppure non riesco a non condividere con voi l'emozione che ho provato rientrando lì oggi, in quelle aule. Un tuffo al cuore.
Ero una bimbetta.
Lì dentro sono diventata la Giuliana di oggi.
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