IL 22 Febbraio 2015, in occasione del Consiglio comunale, formulavo al Sindaco questa domanda, in verità un appello all'impegno sul fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.
La "domanda d'attualità", presentata nel rispetto del Regolamento del Consiglio comunale, non fu discussa per la presenza di altri punti all'ordine del giorno di quel consiglio considerati prioritari.
Apprendo dalla stampa che il Sindaco ha inteso dare seguito al contenuto di questa mia domanda firmando una nuova ordinanza, della durata di un anno.
Eccola:
https://drive.google.com/file/d/0B4qZbh3j6Gp_VE1fWVE0cVlNMDQ/view?usp=sharing
Si legge dal comunicato del Comune: "Di fronte alla esigenza emersa in una recente riunione in Prefettura di sostenere ulteriori azioni di contrasto del fenomeno con adeguati strumenti giuridici, è stata nuovamente emanata una ordinanza (avrà validità per tutto l’anno corrente) che vieta “a tutti i conducenti di veicoli che diventano parte attiva nella contrattazione, di contattare soggetti che esercitino attività di prostituzione su strada, nonché concordare con gli stessi prestazioni sessuali sulla pubblica via”.
Consentire, pertanto, la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti dediti alla prostituzione costituirà conferma palese dell’avvenuta violazione dell’ordinanza, che comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria nella misura massima corrispondente alla somma di € 500.
Insieme al provvedimento è stato altresì concordato con la Prefettura di avviare, d'intesa con le associazioni attive nel territorio, una attività di sensibilizzazione pubblica e di contrasto del fenomeno della tratta degli esseri umani e persino di minori a tutela di quanti si ribellano allo sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali.
<<L’obiettivo è di contribuire ad arginare – ha dichiarato il sindaco Cascella – il fenomeno dello sfruttamento e della contrattazione della prostituzione che comporta riflessi negativi per l’ordine pubblico, ma anche sostenere, per quanto di competenza dell’Ente, l’azione di contrasto svolta dalle Forze dell’Ordine per debellare una pratica di sfruttamento criminale che offende la dignità delle persone>>."
Si legge dal comunicato del Comune: "Di fronte alla esigenza emersa in una recente riunione in Prefettura di sostenere ulteriori azioni di contrasto del fenomeno con adeguati strumenti giuridici, è stata nuovamente emanata una ordinanza (avrà validità per tutto l’anno corrente) che vieta “a tutti i conducenti di veicoli che diventano parte attiva nella contrattazione, di contattare soggetti che esercitino attività di prostituzione su strada, nonché concordare con gli stessi prestazioni sessuali sulla pubblica via”.
Consentire, pertanto, la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti dediti alla prostituzione costituirà conferma palese dell’avvenuta violazione dell’ordinanza, che comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria nella misura massima corrispondente alla somma di € 500.
Insieme al provvedimento è stato altresì concordato con la Prefettura di avviare, d'intesa con le associazioni attive nel territorio, una attività di sensibilizzazione pubblica e di contrasto del fenomeno della tratta degli esseri umani e persino di minori a tutela di quanti si ribellano allo sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali.
<<L’obiettivo è di contribuire ad arginare – ha dichiarato il sindaco Cascella – il fenomeno dello sfruttamento e della contrattazione della prostituzione che comporta riflessi negativi per l’ordine pubblico, ma anche sostenere, per quanto di competenza dell’Ente, l’azione di contrasto svolta dalle Forze dell’Ordine per debellare una pratica di sfruttamento criminale che offende la dignità delle persone>>."
Qui invece il testo del mio appello:
DOMANDA D’ATTUALITA’ EX ART.62 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Al Sig. Sindaco
OGGETTO: Ordinanza n°70000 del 20/12/2013: “Interventi di contrasto
alla prostituzione su strada e tutela della sicurezza urbana”
Ill.mo Sig. Sindaco,
abbiamo appreso dalla stampa che
nelle ultime ore “la Polizia di Stato, a
Barletta, nell’ambito di una serie di controlli intensificati che si sono
protratti a partire dalla fine di gennaio al fine di contrastare il fenomeno
dell’esercizio della prostituzione, ha provveduto ad identificare e notificare decreto di allontanamento a 22 donne,
cittadine rumene di età’ compresa fra i 18 e i 34 anni, in quanto non si
sono attenute a quanto disposto dagli artt. 20 e 21 del decreto legislativo
30/2007. I poliziotti del Commissariato di PS di Barletta, in collaborazione
con personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bari, a seguito del
comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutosi in data 19
gennaio, in cui era emersa la presenza di una situazione di degrado in
alcune zone della città a causa del fenomeno della prostituzione, hanno
effettuato numerosi e costanti controlli in via Callano, lungo la ss16 nei
pressi del bivio Canne della Battaglia e via Canosa, ed hanno sorpreso le
giovani cittadine rumene mentre attendevano i propri clienti sul margine della
strada; le ragazze sono state quindi condotte presso gli Uffici di Polizia e
sottoposte a foto segnalamento; in considerazione del fatto che, trascorsi 90
giorni dall’arrivo in Italia, non avevano provveduto ad iscriversi all’anagrafe
comunale del luogo di residenza, non avevano dimostrato di essere in possesso
di mezzi di sostentamento e di svolgere un’attività lavorativa subordinata o
autonoma, e non avevano documentato di possedere risorse economiche sufficienti
per il proprio sostentamento, quello dei familiari e per garantire una
assicurazione sanitaria, dovranno lasciare il territorio nazionale entro 30
giorni dalla data della notifica del provvedimento.” [fonte:
BarlettaNews.it]
In data 20 Dicembre 2013, in
qualità di responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica, Lei emetteva l’ordinanza
n°70000 avente ad oggetto “Interventi di
contrasto alla prostituzione su strada e tutela della sicurezza urbana” con
la quale faceva divieto ai conducenti di veicoli di contattare soggetti che
esercitassero attività di prostituzione su strada e di concordare prestazioni
sessuali sulla pubblica via, pena l’applicazione di una sanzione amministrativa
pecuniaria di 500 €.
Il provvedimento ha avuto - nella
durata della sua validità (purtroppo solo 30gg.) - positivi risvolti oltre che,
a mio personale giudizio, il pregio di guardare al fenomeno in maniera più
ampia, meno direzionata su coloro che personalmente considero “vittime” e
orientata, positivamente, anche ad intervenire sulla “domanda”.
Troppo spesso infatti l’approccio
e la gestione di tali fenomeni insiste nella direzione dell’offerta. Anche in questo recente caso,
infatti, con gli strumenti a disposizione si è potuto intervenire solo sulle
giovani donne che “offrivano” la loro prestazioni. Ma cosa ne è dei loro clienti?
Non sono coloro che rappresentano la domanda,
attori di un mercato criminale?
A pagare sembra che siano sempre
e solo gli sfruttati, le donne - oggetti della dominazione maschile esercitata
attraverso il denaro. Siamo ben consapevoli che il forte flusso di immigrati e
immigrate, che nella maggior parte dei casi fuggono da condizioni di
deprivazione, trova evidentemente in un Paese come il nostro la prostituzione (e
altre forme di sfruttamento – penso al caporalato) come sbocco di mercato? I
proventi dello sfruttamento sessuale sono spesso superiori a quelli di reati
più clamorosi. “Le donne rendono più delle armi e della droga”, si legge in
alcune drammatiche inchieste degli ultimi anni.
Confidando nel valore, nelle
attestate capacità e nell’abilità delle nostre Forze dell’ordine si spera si
possa riuscire a colpire presto gli sfruttatori, i criminali imprenditori dello
sfruttamento di esseri umani.
Ma mi chiedo e Le chiedo: quale
atteggiamento la pubblica amministrazione intende avere rispetto al fenomeno?
Come intende collaborare, coadiuvare, rafforzare il già intenso e utilissimo
lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine?
Secondo l’opinione di tanti
(moltissimi gli interventi sulla stampa a tal proposito) quella Sua
ordinanza ebbe un’indiscutibile funzione di argine e di contrasto ad un
fenomeno strettamente correlato alla criminalità e allo sfruttamento degli
esseri umani.
Pienamente consapevole che il
provvedimento in oggetto non può essere emesso per problematiche “permanenti”, poiché
l’ordinamento vigente non consente la repressione di per sé dell’esercizio
dell’attività riguardante le prestazioni sessuali a pagamento, Le chiedo
tuttavia, alla luce della situazione di emergenza attestata sia dalle Forze
dell’Ordine che dal Tavolo provinciale convocato dal Prefetto di considerare il
rinnovo di tale ordinanza, giacché risulta comunque uno dei pochi strumenti
nelle mani delle amministrazioni locali per farsi carico del disagio dei
cittadini residenti, diminuire il senso di insicurezza e allarme sociale
generato dal fenomeno, affrontare il degrado urbano, tutelare la pubblica
decenza, combattere la grave turbativa della circolazione, prevenire i rischi
rispetto alla sicurezza stradale e dunque tutelare la pubblica sicurezza, combattere
situazioni igienico-sanitarie pericolose per la salute pubblica, tutelare e
conservare i beni demaniali,
ma anche, e soprattutto, ridimensionare
il fenomeno e contrastare la riduzione in schiavitù degli esseri umani.
Unitamente a questo Le domando,
Sig. Sindaco, di considerare la possibilità di istituire intorno a questo
problema un tavolo di lavoro che tenga insieme le organizzazioni di
volontariato, le forze dell’ordine, i servizi sociali, l’ASL.
Glielo chiedo perché tante,
tantissime sono le testimonianze di cittadini impegnati nel mondo del
volontariato a cui è capitato di intercettare lo sfogo e la richiesta di aiuto
di alcune donne le quali, quando arrivano a confidare l’attività a cui sono costrette,
per paura, scompaiono. Servirebbe un lavoro più “di concerto”, che - in
aggiunta alle già importantissime attività svolte ufficialmente per conto
dell’Ente dal Centro antiviolenza - connetta tutto il terzo settore con i servizi
sanitari e le forze dell’ordine, al fine di rafforzare e allargare la rete di
protezione per le vittime di sfruttamento.
Barletta, 22.02.2016
La consigliera
comunale
Giuliana Camilla
Damato
(Partito Democratico)
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