lunedì 10 settembre 2018

Sulla Disfida.


Qualche anno fa intorno alla Disfida ci fu una polemica enorme, ma talmente enorme che si concluse con un esposto dei grillini, l'apertura di un fascicolo in procura e un avviso di garanzia poi caduto nel nulla per tutta la giunta comunale.

Un episodio davvero triste, oggi fortunatamente dimenticato, che ha tenuto bloccato lo sviluppo di un progetto armonico che avrebbe potuto far crescere la Disfida negli anni. La polemica verteva intorno all'affidamento - in assenza di avviso pubblico - del progetto della rievocazione ad una compagine guidata da Gianpiero Borgia. Ad alimentare (sempre nei bar e nei retrobottega, quasi mai a viso aperto) polemiche astiose, tese a sminuire la professionalità di chi stava lavorando, a gettare ombre infondate sulla legittimità dell'azione pubblica e di governo e a logorare non solo l'amministrazione ma anche e soprattutto il sincero e appassionato legame dei cittadini alla Disfida furono in tanti: avversari politici, operatori culturali non coinvolti nel progetto (esterni ma anche interni al palazzo, di quelli abituati ad agire indisturbati e che vedevano nel vecchio sindaco esattamente "un disturbo") e tanti di quelli che "se una cosa la fa uno che non sono io, è tutto uno schifo". 
Perché ho voluto ricordare questo episodio?
Perché quest'anno la Disfida è stata bellissima e lo stiamo riconoscendo in tanti. Soprattutto il corteo, curatissimo, ricco, vitale, che poi è il cuore di un progetto che deve - deve e può evolversi ed esprimere tanto di più. 
Va riconosciuto questo bel lavoro a chi l'ha svolto, un plauso va espresso a chi ci ha lavorato su. Ecco il punto. Chi ci ha lavorato su? 
Praticamente le stesse persone o quasi, coinvolte all'epoca delle carte in procura, a parte qualche innesto di qualcuno dei rancorosi dell'epoca, che oggi sono tronfi del giusto e riconosciuto successo. 
Nessun avviso pubblico, anche questa volta, per selezionare i singoli professionisti da coinvolgere. Eppure fortunatamente nessuno ha polemizzato sugli affidamenti, registro con piacere. Nel frattempo però c'è stato il lavoro di un'amministrazione -quella uscente (Cascella, per intenderci)- che ha voluto ricostruire da quelle ceneri di procura e carte bollate partecipando ad un bando regionale, vincendolo e ottenendo un finanziamento per un progetto triennale di cui la Disfida a cui abbiamo assistito risulta la "prima annualità" (2018-19-20). Aggiungo che resta patrimonio di chi governa ora anche il progetto avviato dal sindaco Cascella della "Fondazione Disfida di Barletta", di cui si sente tanto parlare e da parte di tanti e di cui giace da più di un anno negli uffici una delibera mai arrivata in giunta per chissà quali "ostacoli".
Questo per dovere di cronaca e perché non ho mai amato la damnatio memoriae. Senza voler sminuire, anzi, apprezzando sinceramente e tanto, lo sforzo dalla nuova amministrazione per arricchire, valorizzare, potenziare il lavoro avviato. La continuità amministrativa non è mai un disvalore quando produce buoni risultati.
È stata una bella Disfida. 
Oggi i complimenti vanno al Sindaco Mino Cannito, che li rappresenta tutti - coloro che ci hanno lavorato e i cittadini che l'hanno amata. E a lui l'onere di farla crescere, come tutti speriamo. La Disfida e la città.
Ad maiora, semper!