Sono passati cinque anni dalla prima volta che ho avuto il coraggio di farlo. Quella volta, contro ogni mia aspettativa, mi avete inondata di affetto e attenzione e di una cosa rarissima e preziosa di questi tempi, la fiducia. Spero di non averla tradita mai. Spero di aver deluso il minor numero di persone in questi anni.
Ho dedicato davvero corpo e anima a questo impegno, ho fatto errori, mi sono sentita fiacca e demoralizzata in tanti momenti, ma mai, mai ho pensato che non ne valesse la pena. Anzi. Ci ho messo tutto l'entusiasmo di cui sono capace. Mi sono sempre sentita o-no-ra-ta. E piccola, tanto piccola rispetto alla missione più nobile che possa esserci: dedicarsi al servizio pubblico.
Dietro la parola "servizio" c'è tutto il senso del mio impegno, ci sono i miei principi, i miei riferimenti, c'è il grembiule di Don Tonino.
Dietro la parola "pubblico", la mia idea di comunità: pari opportunità per tutti, sempre, per sempre.
Posso dire di aver avuto il privilegio di servire quasi centomila barlettani, la maggior parte dei quali non incontrerò mai o non conoscerò mai. Questa è la cosa più bella: non solo per quelli che conosci, ma soprattutto per quelli che non conosci. Persone, visi, famiglie, sogni, speranze, storie. I nostri con-cittadini. É questo solo, straordinario legame che merita sacrificio, impegno e servizio.
Vi chiedo, se vi andrà, di permettermi ancora di essere Voce.
È sempre Domenica il giorno che scelgo per annunciarlo. Anche questa volta, perché possa essere con me anche chi non è più qui con me, con la forza di quello in cui credo.
Si va!
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