giovedì 3 dicembre 2015

Monitoraggio qualità dell'aria. Report Luglio-Novembre 2015.


Il Comune di Barletta, al fine di verificare la qualità dell’aria nell’area industriale, con particolare riferimento alle emissioni odorigene dello stabilimento TIMAC, ha richiesto all'ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell'Ambiente) una speciale campagna di monitoraggio. La stessa, iniziata il 10 luglio 2015 durerà 6 mesi.

Negli scorsi giorni il sindaco di Barletta, in seguito alle preoccupazioni generate dalla pubblicazione di un'analisi comparativa dei dati della qualità dell'aria di Barletta e Taranto comparsa qualche settimana fa sulla stampa locale ed effettuata dall0ing. Angelo Marzocca ha richiesto una relazione urgente relativa ai primi quattro mesi di monitoraggio.

Eccola, consultabile e scaricabile:


La stessa indaga sugli inquinanti più rilevanti (PM10, NO2, O3, H2S) registrati dal 10/07 al 10/11/2015, rilevati attraverso un laboratorio mobile posizionato nell’area Coop di Via Trani (a OVEST dello stabilimento TIMAC e a NORD dello stabilimento BUZZI-UNICEM). Al termine del monitoraggio verrà redatta una seconda e più approfondita relazione.

Dalla lettura della relazione emerge che durante i primi 4 mesi della campagna di monitoraggio nel sito di Barletta-Via Trani si sono verificati 11 superamenti del limite di legge giornaliero per il PM10, 2 dei quali dovuti a fenomeni di avvezione sahariana. Anche l’NO2, inquinante tipico dei siti di monitoraggio da traffico, ha registrato concentrazioni elevate, seppure con nessun superamento del limite di concentrazione orario. Il sito di monitoraggio di Via Trani - si legge -  risente in maniera preponderante delle emissioni autoveicolari, comprese quelle dovute al traffico pesante diretto agli insediamenti industriali presenti in quell’area. Esso è classificabile come hot spot: un sito dove, a causa della vicinanza di sorgenti emissive, si registrano concentrazioni elevate che però diminuiscono rapidamente già a poca distanza. 
L’analisi della settimana tipo del PM10 dall’avvio del monitoraggio, ovvero delle concentrazioni medie registrate nei 7 giorni della settimana, conferma l’identificazione di Via Trani quale hot spot e l’incidenza delle emissioni del traffico autoveicolare sulle concentrazioni di PM10 lì misurate: all’accumulo di inquinanti nel corso della settimana segue il calo di concentrazione il sabato e, in misura maggiore, la domenica. Questa riduzione di concentrazione nel fine settimana nel sito di Via Trani è più marcata rispetto ai siti Barletta –Casardi e Taranto-Machiavelli (posto a ridosso dell’area industriale del capoluogo jonico) che non hanno caratteristiche hot spot da traffico. Dato che gli stabilimenti più rilevanti delle aree industriali di Barletta e di Taranto lavorano a ciclo continuo e senza interruzione nel fine settimana, il maggior calo di PM10 nei giorni di sabato e domenica in Via Trani è verosimilmente imputabile alla ridotta emissione di inquinanti da parte del traffico autoveicolare, sia civile che industriale, i cui effetti sono più marcati nel sito hot spot di Via Trani che negli altri due, più lontani da grandi arterie stradali. Per gli altri inquinanti monitorati non sono stati registrati valori che possano destare preoccupazione. Per l’H2S non è stata superata la concentrazione di 7 ug/m3 di H2S, indicata dall’OMS quale soglia oltre la quale possono insorgere disturbi olfattivi per la popolazione.

In attesa di conoscere gli esiti complessivi di questa speciale campagna di monitoraggio ci chiediamo:
"Il problema di Barletta è il traffico?"
(semicit.)

Nessun commento:

Posta un commento