venerdì 13 ottobre 2017

Domanda d'attualità. Dehors: sicurezza e rischi nelle stagioni fredde.

Durante l'ultimo consiglio comunale ho presentato al Sindaco questa domanda d'attualità a proposito di un episodio a cui ho personalmente assistito e riguardante una delle questioni irrisolte del tema dei "dehors": la mancata applicabilità di alcune norme del regolamento comunale per i locali che insistono in zone su cui incombono stringenti disposizioni della Soprintendenza.


DOMANDA D’ATTUALITA’ EX ART.62 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Al Sig. Sindaco

OGGETTO: Regolamento Dehors – Sicurezza e incolumità di cittadini, avventori e operatori nella stagione invernale

Ill.mo Sig. Sindaco,
lo scorso 6 Ottobre sono stata personalmente testimone - in più punti del centro storico della città - di episodi di serio pericolo per l’incolumità e la sicurezza di cittadini, avventori e operatori dei pubblici esercizi che insistono su suolo pubblico con regolare autorizzazione all’occupazione (dehors). In particolare, ho potuto verificare di persona quanto pericolose possano risultare alcune strutture (nella fattispecie gli ombrelloni) in stagioni dell’anno come quella in corso e quella a venire, le cui imprevedibili condizioni metereologiche non consentono agli operatori di intervenire tempestivamente a rimuovere le potenziali fonti di pericolo.

Si è trattato di uno di quei “casi concreti” cui regolamenti, norme e vincoli spesso non fanno riferimento, ma che si verificano costantemente e che in tante occasioni inficiano la qualità del lavoro di molti operatori e la fruibilità per i cittadini avventori. Per entrambi, operatori e avventori, si configurano seri rischi quando gli unici elementi che è loro consentito di sistemare (mi riferisco agli ombrelloni privi di ancoraggio e facilmente amovibili) sono sottoposti a raffiche di vento improvvise e di notevole entità.

Sollevo questo problema perché ritengo che sia necessario trovare un modo per consentire che le disposizioni previste dal Regolamento approvato lo scorso 17 Luglio da questo Consiglio comunale (frutto di concertazione e di lunga elaborazione con cittadini ed operatori) trovino applicazione anche per quegli esercizi ricadenti in ambiti urbani di sensibilità storico-ambientale sui quali invece ricadono le prescrizioni della Soprintendenza dell’Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Provincia BAT e Foggia. Nel nostro regolamento è previsto l’utilizzo di diverse tipologie di elementi, alcuni dei quali – sempre poco impattanti dal punto di vista estetico-ambientale - consentirebbero di ovviare ai rischi succitati nella stagione invernale.

Con la presente sono dunque a domandarLe di prendere atto della mia segnalazione, che raccoglie peraltro le sollecitazioni di tanti cittadini e

promuovere, con i settori competenti, una proposta conciliativa, che punti ad armonizzare le regole contenute nell’apposita deliberazione del Consiglio comunale con le disposizioni indicate dalla Soprintendenza, che spesso non tengono conto di tutti quei casi “concreti” come quello da me segnalato e che comporterebbero una seria difficoltà anche nell’eventuale attribuzione delle responsabilità in caso di danni arrecati a persone o cose.

In tantissime altre Regioni d’Italia, anche del Nord – dove il clima e le condizioni meteo sono tutto l’anno molto meno temperate che nella nostra zona, Regioni non meno ricche di monumenti, beni e aree di altissimo
interesse storico-artistico, le Soprintendenze consentono l’installazione di strutture (che pure il nostro Regolamento comunale prevede) che invece la nostra Soprintendenza non ammette.

Perché non omogeneizzare regole e comportamenti? L’Italia è e continua ad essere un Paese estremamente attrattivo per il turismo internazionale, non solo per la smisurata quantità di straordinari beni artistici, ma anche per la qualità nell’accoglienza. E una delle particolarità dell’Italia è proprio quella di poter gustare un caffè o un aperitivo all’ombra di una straordinaria cattedrale, o sotto una torre, in una piazzetta o davanti ad un palazzo antico. “E’ una di quelle cose uniche che il Bel Paese offre ai turisti, a tutti noi, perché tutti siamo turisti" - si scriveva giorni fa su Repubblica.

Barletta, 11.10.2017
Prot. 71550
La consigliera comunale
Giuliana Camilla Damato
(Partito Democratico)

La risposta mi è stata fornita in Consiglio dal Dirigente del Settore Attività produttive Dott. Col. Filannino, comandante della Polizia Municipale, il quale pur riconoscendo l'attenzione meritata al caso di specie sollevato ha ricordato che la nostra città è oggetto di scrupolosi controlli da parte della Soprintendenza a proposito dell'occupazione del suolo pubblico nelle cosiddette "aree sensibili". La stessa Polizia Municipale - ha ribadito il Comandante - viene assiduamente sollecitata dalla Soprintendenza ad effettuare puntuali verifiche in merito.
Il comandante ha dichiarato la difficoltà oggettiva per i dirigenti pubblici di autorizzare l'utilizzo di arredi che - pur contemplati  dal nostro regolamento (che prevede effettivamente una più ampia possibilità di arredi, alcuni dei quali consoni alla stagioni più fredde) - non sono ammessi in quelle aree su cui vige il controllo di un Ente sovraordinato come la Soprintendenza, che ha come mission la tutela del paesaggio e dei beni architettonici e artistici.
Quanto alla mia richiesta di un percorso conciliativo, questo dovrà essere tentato dall'Amministrazione direttamente con i vertici della Soprintendenza, ha risposto il comandante. 
Durante la discussione ho poi tirato in ballo il tema della famosa "divisione in zone". Quella è una delle chiavi della questione, a mio parere. Ho chiesto l'impegno da parte dei settori competenti di rimettere mano a quel documento che disponeva la divisione in aree, poiché ormai datato. Alcune delle aree urbane oggetto di quel documento hanno subito evoluzioni, nel corso del tempo, motivo per cui sarebbe opportuno - avendo noi recentemente modificato il Regolamento comunale dell'occupazione del suolo pubblico - modificare (rinnovandola con coerenza) anche quella famosa mappa che divide la città in zone più e meno sensibili.

Nessun commento:

Posta un commento