Io lo so che fa più rumore una foglia che cade che un albero
che cresce
e so anche che mi si nota di più se parlo male dell’amministrazione,
se dico che la città è malgovernata e che al Comune non si fa niente.
Ma ad avere come orizzonte la mia riproduzione elettorale
preferisco l’orizzonte di una comunità che torni ad essere tale, ad unirsi, a
sentirsi una e viva.
Alla vanità di raccogliere gli applausi della folla rabbiosa
stando dietro la tastiera e senza mai fornire un contributo collaborativo, preferisco
l’understatement di chi lavora, lavora tanto e in silenzio e fa un lavoro grosso,
faticoso, non sempre visibile, non sempre con risultati immediati.
In una comunità in cui “nessuno crede più”, serve anche
restituire fiducia nel lavoro delle Istituzioni. E così, a dimostrazione che
controlli, sanzioni e un lavoro attento di verifica viene svolto, oggi una
parte infinitesimale di quel lavoro silenzioso è stato raccontato e sono stati
presentati i risultati del controllo rispetto ad una delle tante piaghe che ci
affliggono: l’abbandono dei rifiuti.
In pochi mesi dall’installazione delle video-trappole 263 sanzioni sono state elevate ai cittadini che sono stati riconosciuti mentre depositavano i propri rifiuti tra via Canosa e via Foggia, nella zona industriale di via Trani o nei pressi delle campane per la raccolta del vetro e degli indumenti usati: 111 multe da 600 euro, 138 da 50 euro, 14 multe tra i 1500 e i 15000 euro.
In pochi mesi dall’installazione delle video-trappole 263 sanzioni sono state elevate ai cittadini che sono stati riconosciuti mentre depositavano i propri rifiuti tra via Canosa e via Foggia, nella zona industriale di via Trani o nei pressi delle campane per la raccolta del vetro e degli indumenti usati: 111 multe da 600 euro, 138 da 50 euro, 14 multe tra i 1500 e i 15000 euro.
http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi16/vid16/video_foto_trappole_polizia_locale_barletta.html#.V_ZjWCJ-QqY.email
[Qui i video]
C’è ancora tanto da fare su tanti fronti. Ma più di ogni cosa c’è da ritrovare uno spirito di comunità.
Non vorrei vivere in una città in cui la pubblica gogna
debba essere strumento deterrente, non voglio cani da guardia o videocamenre
dietro ogni cittadino potenziale trasgressore né punizioni esemplari con olio
di ricino e rieducazione in Siberia, voglio che ritroviamo fiducia, senso di
appartenenza, rispetto per il bene comune, collaborazione e non perenne sospetto.
Gli strumenti e le risorse degli enti locali sono sempre meno,
ma le risorse e le capacità di ciascun essere umano è portatore sono
inesauribili. Usiamole per Barletta, tutti, ciascuno nella posizione in cui è,
ma insieme. Fuori e dentro il Comune.
Questo è il nostro tempo, questa è la nostra città, nessuno
vuole vederla appassire, vogliamo tutti vederla in fiore e goderne. Lavoriamo
insieme.
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