giovedì 26 settembre 2013

Giunta comunale del 25 Settembre 2013. Indirizzi di bilancio.

La Giunta comunale, dopo lunga e approfondita discussione, ha approvato gli indirizzi della manovra di bilancio 2013 e della programmazione pluriennale per il triennio 2013-2015, sulla base della relazione sulla Programmazione Finanziaria predisposta dal settore Ragioneria.

Si è dovuto tenere conto che la gestione ordinaria ha consumato già nove dodicesimi di un bilancio praticamente segnato dalla fase del commissariamento straordinario del Comune e condizionato dai vincoli finanziari derivanti dalla “spending review” e dal patto di stabilità che comportano limiti agli acquisti di beni e servizi, limiti alle spese di personale e limiti alle assunzioni di mutui.

Si è dovuto altresì tener conto della spesa che si è andata a consolidare, e delle necessità di copertura delle seguenti poste: 
- impegni già assunti alla data di elaborazione del Bilancio di previsione e pluriennale; contratti in essere (ad es. Bar.s.a. SpA, servizi sociali, vigilanza, pulizia, compenso servizi esternalizzati, canoni software, rata noleggio beni, etc); 
- spese di personale in servizio, mutui e prestiti assunti ed in essere, spese obbligatorie per legge (ad es. utenze, manutenzione beni mobili e immobili, randagismo, spese economali, assicurazioni, oneri straordinari, etc.); 
- spese correnti sottostimate negli esercizi precedenti (ad es. utenze acqua, luce, gas e telefono); spese correnti con riduzione della quota di finanziamento regionale/statale (ad es. spese del piano sociale di zona per il 2013 e spese per la manutenzione degli immobili sede di tribunale e G. di P.); 
- debiti extracontabili (sentenze definitive e debiti fuori bilancio);
- passività potenziali (rimborso di oneri zona 167, Consorzio CIRAP, contenzioso in fase di conclusione, etc.); contrazione di entrate per servizi a domanda individuale (contenitori culturali, impianti sportivi, proventi servizi sociali, etc.); 
- ridefinizione dei proventi per fitti attivi, soprattutto per quelli con scarsa velocità di riscossione; destinazione totale dei proventi di permessi di costruire agli investimenti e non più alla spesa corrente. 

Ci si è trovati in particolare di fronte a un corposo riconoscimento, già formalizzato dal commissario straordinario, di debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze in giudicato (in particolare per espropri) e di sentenze non contabilizzate negli anni precedenti, che hanno determinato un disallineamento tra entrate e spese correnti per oltre 8 milioni di euro, parzialmente coperti per 680mila euro da entrate per oneri di urbanizzazione e attraverso tagli di spesa, condivisi con gli assessori e i dirigenti e del Comune, per 5 milioni 300mila euro, effettuati sulle macrovoci di spesa, ma salvaguardando i servizi sociali e i settori più sensibili alla crisi  che la città e il paese stanno attraversando.

Si è comunque tenuto conto della esigenza di prevedere la necessaria copertura finanziaria alle spese per investimenti che hanno già riguardato la rimodulazione dei crono programmi inerenti i pagamenti in conto capitale di debiti certi ed esigibili (come per l’interramento dell’elettrodotto sulla base di una specifica convenzione con la Rete Ferroviaria Italiana) e che riguarderanno le opere di urbanizzazione nella 167
Inoltre, si è proceduto 
- alla modulazione dei pagamenti in conto capitale in relazione agli effettivi incassi a fine esercizio; 
- alla modulazione dei pagamenti di debiti derivanti da sentenze (inerenti spese di investimento) attraverso transazioni sui termini di pagamento in più esercizi; 
- all’accelerazione dei procedimenti di riscossione “senza indugio” delle entrate in conto capitale inerenti programmi complessi già approvati ed in itinere (PIRP, PEEP, PRU, Contratti di Quartiere); 
- all’accelerazione, anche qui “senza indugio”, dei procedimenti di riscossione dei crediti relativi a permessi di costruire, sanatorie e condoni edilizi precedenti e dei finanziamenti in conto capitale da Regione ed altri soggetti; 
- alla neutralizzazione degli effetti negativi sul patto di stabilità  del finanziamento di debiti fuori bilancio per investimento attraverso entrate compensative in conto capitale; 
- all’accelerazione delle procedure per alienazione di beni immobili, diritti di superficie e altri diritti.
In particolare è stato dato impulso all’azione, con sempre maggiore determinazione, di contrasto agli sprechi, di lotta all’evasione fiscale, con la parallela attivazione di un patto antievasione per la legalità nel contrasto al lavoro sommerso, in modo da incrementare, con la collaborazione delle parti sociali e delle associazioni di volontariato, la dotazione di servizi di interessi pubblici e le potenzialità di investimento per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione.

Pur tenendo conto delle decisioni già assunte dal Commissario straordinario sul versante delle entrate tributarie ed extratributarie - in particolare con l’adeguamento dello 0,10% dell’aliquota IMU sugli immobili diversi dalla abitazione principale passando dal 7,6% al 8,6% deliberato il 09/05/2013 (è opportuno ricordare che le vicine città di Trani e Andria hanno aliquote rispettivamente del 10,6% e del 9,6%) e l’applicazione della TARSU non riscossa nel 2012 -  il vincolo di legge del pareggio finanziario obbliga a ulteriori interventi correttivi.
Si è così dovuto ricercare un ulteriore intervento sulle entrate tributarie con la necessaria attenzione all’equità, al peso degli oneri fiscali già in essere e alle particolari condizioni sociali, meno invasivo come può essere un intervento da cui esentare i cittadini a più basso reddito e con una progressività rispetto alle effettive condizioni sociali. Di qui la proposta di adeguare l’addizionale IRPEF, allo stato ferma ai minimi dello 0,2%  (praticamente superata nella stragrande maggioranza dei Comuni, compresi tutti gli altri della BAT), preservando lo scaglione di reddito inferiore ai 15mila euro, sulla base della seguente progressività:
- redditi esenti fino a 7.500 euro;
- fino a 15mila euro 0,2%;
- da 15mila fino a 28mila euro 0,4%;
- da 28mila fino a 55mila euro 0,6%;
- oltre 55mila euro 0,8%.

La Giunta è ben consapevole che questa operazione di verità richiede nuovi sacrifici ai contribuenti per mettere in sicurezza i conti del Comune, salvaguardare gli equilibri di bilancio e consentire gli investimenti necessari al rilancio della città, ma conta sulla comprensione dello sforzo compiuto nella ricerca di misure adeguate a fronteggiare con equità, attenzione sociale e scrupolo civico la complessa realtà dei conti pubblici così da imprimere la necessaria inversione di tendenza rispetto a meccanismi di accumulo del debito che altrimenti rischia di gravare sulle nuove generazioni.  L’impegno è a “restituire” il contributo così richiesto sul piano dell’accertamento delle responsabilità attraverso tutti gli strumenti utili e i procedimenti opportuni, e della coerenza nell’azione per il risanamento, la trasparenza, la legalità e la coesione sociale.

La Giunta ha preso positivamente atto delle altre proposte avanzate con spirito costruttivo da diverse forze della maggioranza e dei contributi emersi dal confronto sviluppatosi con le organizzazioni sindacali e di categoria che ugualmente rispondono alle esigenze di equilibrio dei conti. Pur considerando con attenzione tutte le proposte, i  tempi di approvazione della struttura di bilancio e dei conseguenti atti, hanno imposto l’assunzione di una decisione di cui la Giunta si assume la piena responsabilità. Resta piena la disponibilità e l’apertura al confronto, rispettoso dei saldi della manovra, nel percorso istituzionale che resta da compiere (fino all’approvazione del bilancio in Consiglio comunale), anche con le forze di opposizione che, pur avendo tutti gli strumenti di valutazione dello stato dei conti, in questa fase hanno evitato di misurarsi con una esigenza imprescindibile per la ripresa della crescita della città.

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