giovedì 28 agosto 2014

La vera storia dell'incontro di ieri sera.

Qualche mese fa, girando per le strade per fare campagna elettorale per le europee, un signore anziano per le vie del corso mi ha detto: 

- Ah, e tou c sì? T’ee vist alla televisione.
(trad. per i non barlettani: "Ah, e tu chi sei? Ti ho visto in televisione")

Gli ho detto di essere un consigliere comunale e abbiamo chiacchierato un po’. Poi mi ha detto: 

Però non sappiamo niente di quello che state facendo… Nan facit mè "nu bell parlamend a piazza Roma"
(trad. per i non barlettani: "Non fate mai un bel "parlamento" -leggasi  comizio, incontro pubblico- a piazza Roma")

Ecco, “nu parlamend a piazza Roma”. Quello ho provato a fare ieri, non in Piazza Roma (troppo, troppo grande per noi, solo i Camaleonti possono riempirla in quel modo!) ma per strada. Ho parlato io, aiutata da un'amica, Elena Gentile, un'europarlamentare che ci ha aiutato a volare un po' più in alto, per dire cosa abbiamo fatto.
E’ stato un primo tentativo, abbiamo rotto il ghiaccio. 
Non è stato un evento, ma un passo in un percorso

Stamattina pensavo ai tanti piccoli errori, alle mille cose che avrei voluto dire e che ho dimenticato, alla noia che forse ho provocato dilungandomi su alcuni temi. Ma va bene così, credo. Stiamo provando a costruire un modello di politica meno respingente, più dialettico e soprattutto più pieno di senso. Lo facciamo non senza sbagliare. Ma l’importante è farloPer una volta, come ci invita da mesi a fare il nostro Pippo Civati, "abbiamo spento i caminetti e siamo andati all'aria aperta." 
D'altronde, la generazione a cui appartengo non ha proprio avuto una buona prova dalla politica e non si può dire che sia stata educata ai riti collettivi. Eppure ci mettiamo alla prova con grande responsabilità, con gli strumenti che abbiamo e con le nostre idee e la nostra energia come patrimonio. Forse è poco, ma è qualcosa. 

Il più grande rammarico è stato di non aver potuto far parlare i cittadini. Ma in effetti  l’incontro di ieri - l’ho detto in premessa ai presenti - nasceva con lo spirito del “rendiconto”, del racconto di ciò che è accaduto “da quella parte”. Ecco, mi toccava parlare. Ho detto come ho impegnato il mio tempo da quando i barlettani mi hanno delegata, le piccole sfide e i grandi temi in cui mi sono imbattuta. Il prossimo incontro, lo annuncio, sarà di ascolto, di puro ascolto.

La comunicazione tra i cittadini e i propri rappresentanti dev’essere biunivoca. Altrimenti è mera informazione. E noi… non siamo giornalisti.

Ah, a proposito di giornalisti, qui gli ottimi articoli apparsi oggi sui giornali online presenti all’incontro (e che ringrazio per la presenza e l'attenzione):

La redazione Barlettalive pone l’accento su open data e trasparenza e riporta le stoccate della nostra Elena ad Emiliano (per le prossime primarie regionali): 

La redazione Barlettaviva cita tutti i politici presenti ieri e l’impegno comune (mio e di Elena) per la mozione Civati:

La redazione Barlettanews ricorda la mia palpabile emozione e mi bacchetta per il mancato spazio di ascolto che, ripeto, non mancherò di organizzare:

La redazione Il Quotidiano Italiano Bat insiste su partecipazione e democrazia attiva:
http://bat.ilquotidianoitaliano.it/politica/2014/08/news/barletta-dallaltra-parte-la-consigliera-damato-rendiconta-alla-citta-con-elena-gentile-45680.html/

Grazie a tutti. A Luca, Frank, Giuseppe, Gigi, Paola, al mio Partito - il PD (segretari, compagni), a tutti i colleghi consiglieri comunali passati a trovarmi - Sindaco e assessori inclusi, a tutti coloro che mi hanno mandato un pensiero per essermi vicina, dispiaciuti di non poter essere fisicamente presenti, a tutti gli amici architetti e avvocati che in questo anno ho dovuto scocciare prima di ogni consiglio comunale perché mi "aiutassero a capire" alcuni provvedimenti, ad Elena Gentile per la sua amicizia e per la passione con cui affronta ogni responsabilità, agli amici del gruppo civatiano giunti da ogni dove per starmi accanto (San Ferdinando, Trani, Andria, addirittura Putignano), al punto Einaudi e alla caffetteria Madness per l’accoglienza e la disponibilità e soprattutto a tutti i pazienti barlettani che ieri hanno partecipato ad una cosa che non rientra né più né meno che nel mio DOVERE.

Alla prossima!

 

 


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