venerdì 22 maggio 2015

Centro Territoriale per l'Autismo. A Barletta, da oggi!


Oggi è uno di quei giorni in cui penso che, nonostante tutto, fare politica sia una cosa bella e, soprattutto, abbia ancora un senso. Lo dico perché oggi prende vita a Barletta, presso i locali dell’ex Ospedale (p.zza Principe Umberto), il Centro Territoriale per l’Autismo, un centro altamente specializzato nel trattamento di bambini, adolescenti e adulti affetti da disturbi dello Spettro Autistico. Un’idea coraggiosa, realizzata grazie ad un lavoro politico insistente e convinto e nata dal moto appassionato e costante dei familiari dei soggetti autistici, che nella politica e nelle istituzioni hanno voluto credere, consapevoli - come è - che l’unico rapporto proficuo tra cittadini e rappresentanti dei cittadini non sia tanto l’interlocuzione, quanto la “cooperazione”.
E così,  dopo un lungo percorso partito da
-       l’approvazione delle linee guida regionali per l’Autismo
e proseguito con
-       l’istituzione del tavolo regionale per l’Autismo,
-       l’approvazione all’unanimità dal Consiglio Regionale di un ordine del giorno proposto dal nostro concittadino consigliere regionale per il PD Caracciolo per l’istituzione del registro regionale dei Disturbi dello Spettro Autistico
-       la convenzione tra ASL BT e ANGSA Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)
siamo i primi e gli unici in Puglia, per ora, ad ospitare questa struttura.
Barletta, per una volta, è all’avanguardia. E metterà a disposizione dell’intero territorio provinciale un centro in cui un neuropsichiatra infantile ed uno psicologo clinico, affiancati da psicologi ed educatrici pedagogiste, potranno fornire assistenza totalmente gratuita per i cittadini e soprattutto dare risposte alle famiglie dei soggetti con autismo, spesso disorientate, o senza le possibilità economiche per provvedere ad alcuni interventi efficaci per il trattamento del disturbo.
La politica che piace a me è questa, quella che ascolta i bisogni, che immagina collettivamente soluzioni e che porta risultati concreti.
E se al netto degli insulti sulla rete e dei “siete tutti uguali”, “andate a casa farabutti”, restano cose vere, strutture, servizi, persone che aiutano persone, cose come questa di oggi,

beh, la politica val bene un insulto.

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