martedì 16 settembre 2014

Molotov su un'attività commerciale. Libero racket in libero stato?


[foto: Michele Cantatore]

Io non so se si possa continuare a considerare normale tutto questo.
Io non so se si possa continuare a far finta di nulla.
Apprendo solo ora - e dalle immagini postate su un social network da un cittadino - dell'ennesimo inqualificabile episodio di prepotenza, abuso e illegalità ai danni di un commerciante della nostra comunità.
Non una riga sui giornali. Non una nota stampa. Non una dichiarazione di solidarietà o un - certamente più utile - pronto interessamento delle istituzioni cittadine.
Siamo forse al punto in cui l'illegalità non fa più neanche notizia?

Non so bene quello che sia accaduto. So solo che è stata lanciata una molotov esattamente davanti a questa attività commerciale, questa notte, alle due, su corso Garibaldi. 
Non so se si sia trattato di una ragazzata (e non credo) o se sia piuttosto l'ennesimo episodio orchestrato dai farabutti che gestiscono quasi indisturbati il racket delle estorsioni sul nostro territorio. So solo che non possiamo continuare ad assistere impotenti a tutto questo

Sindaco, la situazione è grave. E non voglio sterilmente polemizzare sulle dimissioni mai rientrate dell'assessore alla legalità, mesi orsono ormai. Voglio solo che si faccia qualcosa. Voglio che tutti i tavoli tecnici, le task force, le interazioni con le forze dell'ordine, le prefetture, le questure, generino come risultato una città sicura
E' chiedere troppo a chi ne ha responsabilità?
So bene che questo obiettivo si raggiunge con la collaborazione di tutti e sappiamo bene che tante associazioni (antiracket, antiusura) sono pronte a fornire attiva collaborazione in questo senso.
Ci si attivi, immediatamente.
Il rischio di una città sempre più commercialmente agonizzante, sempre meno sicura, sempre meno viva, va arginato con urgenza.

Qualche mese fa, in un servizio al TG Sveva, il giornalista Roberto Straniero, a proposito dell'incendio (il secondo in pochi mesi) ai danni di un'autoscuola locale, ha detto: "Questo è il motivo per cui gli imprenditori scappano e i giovani se ne vanno considerando la nostra una terra senza speranza. (...) Nessuno fa impresa a cuor leggero quando ciò significa restare in balia dei malfattori in assoluta solitudine."

Ecco. La solitudine. Proviamo a scongiurarla.

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