giovedì 29 agosto 2013

Con Giovanni. Contro le piccole grandi mafie di casa nostra.


E t’incendiano l’auto. Così, perché sei sfacciato e pericoloso per quello che dici e per quello che vuoi fare e farai.

A Giovanni Vergura, 19enne consigliere comunale del Partito Democratico di Monte Sant’Angelo, è successo l’altro giorno, poco dopo un consiglio comunale in cui, discutendo di legalità e sicurezza, Giovanni aveva denunciato tutte le azioni criminali perpetrate ai danni della comunità di Monte Sant’Angelo. E giorni prima è successo ad Apricena, poi a Rodi Garganico, che squallidi mafiosetti abbiano mandato “messaggi” di questo tipo.               
Fanno le intimidazioni. A noi. Non lo sanno che timidi non siamo. Non lo sanno che ci siamo candidati per questo. Non lo sanno che siamo diventati adulti di colpo quando, poco più che bimbetti, abbiamo visto esplodere Falcone e Borsellino e che il loro insegnamento ci spinge da anni a dedicare il nostro tempo, le nostre energie, le nostre giovani vite nella costruzione di qualcosa di buono. Non lo sanno che queste cose ci temprano e ci spronano a fare di più, ci uniscono come comunità. E ci uniscono nella volontà di cambiare e non nella paura.

A Giovanni, alla sua famiglia e al Partito Democratico di Monte Sant’Angelo il mio più forte abbraccio di vicinanza. Ci siete sempre davanti agli occhi, voi e il Gargano. Ci impegneremo a guardarvi sempre, non solo quand’è brutto tempo. Sentiamo con voi la cupezza, l’impotenza e la claustrofobia di vivere in posti che ci assomigliano ogni giorno sempre meno. Siamo fratelli di terra e di sventura, ma soprattutto di bellezza. Dobbiamo solo provare a tirarla fuori e a farla prevalere sul brutto. Per fare questo ci serve innanzitutto che riconosciamo, noi e chi è sopra di noi, il livello di emergenza che abbiamo toccato. Ritardi e disattenzioni da parte delle Istituzioni non sono più accettabili. E poi serve che ci prendiamo per mano e non andiamo avanti ognun per sé.

A quelli del racket, delle estorsioni, delle sparatorie, del traffico di droga, di lavoratori e di prostitute, alle piccole grandi mafie di casa nostra: se oggi vi sentite ancora parte integrante del Sistema, domani diverrete “corpi estranei” e la terra e gli uomini che ingordi sfruttate e dilaniate come inerti oggetto di consumo vi espelleranno in un grande, liberatorio, rigetto collettivo.

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