martedì 14 aprile 2015

Le mie mozioni, rinviate per 5 volte.

Ho protocollato stamane questa nota, per chiedere chiarimenti in merito alla mancata discussione di alcune mozioni che ho proposto al Consiglio comunale.
La pazienza ha un limite.


Al Segretario Generale
Al Presidente del Consiglio
e, p.c.,
Al Sindaco

OGGETTO: Diritto di iniziativa e proposta dei consiglieri comunali. Mancata discussione (e calendarizzazione) mozioni consiglio comunale

Preg.mi,
-          in data 23.02.2015 veniva assunta a protocollo con n. 10480 una mia mozione denominata “Consiglio comunale in diretta streaming a costo zero”, la cui discussione era prevista in coda all’odg del consiglio comunale convocato per quella data e non discussa per scioglimento dell’assemblea al termine dell’odg “rituale”. La stessa, inserita in coda all’odg del consiglio successivo, quello del 16.03.2015, per gli stessi motivi di cui sopra non è stata discussa. Ancora, inserita all’odg del consiglio del 24.03.2015, sempre per scioglimento dell’assemblea prima che si arrivasse a discuterla, non è stata discussa. Sono seguite poi due ulteriori convocazioni per due consigli comunali, nelle date del 03.04.2015 l’uno e del 13.04.2015 l’altro, in nessuno dei quali è stata inserita all’odg la mozione in oggetto à (totale “rimbalzi”: 5 consigli comunali);

-          in data 16.03.2015 veniva assunta a protocollo con n. 14489 una mia mozione denominata “Rischio mobilità lavoratori e lavoratrici pugliesi della Coop estense” da discutersi nel consiglio comunale convocato per quella data e non discussa per scioglimento dell’assemblea sui precedenti punti all’odg. La stessa, inserita all’odg del consiglio successivo, quello del 24.03.2015, per gli stessi motivi di cui sopra non è stata discussa. Sono seguite poi due ulteriori convocazioni per due consigli comunali, nelle date del 03.04.2015 l’uno e del 13.04.2015 l’altro, in nessuno dei quali è stata inserita all’odg la mozione in oggetto à (totale “rimbalzi”: 4 consigli comunali);

-          in data 24.03.2015 presentavo alla Presidenza del Consiglio un emendamento all’odg “Piano del commercio su aree pubbliche”. Venivo poi invitata dal Sindaco, dal Segretario Generale e dalla Presidenza del consiglio a trasformare in “mozione” e non già in emendamento, in virtù dei suoi contenuti “propositivi” e riguardanti una specifica materia non disciplinata dalle norme sul commercio su aree pubbliche (come da parere del dirigente al ramo sull’emendamento in questione), la stessa proposta, che dunque riformulavo e presentavo sotto il nome di “Attività di esposizione e vendita delle opere del proprio ingegno” con formale accoglimento certificato dalla sigla del Segretario Generale alle ore 17,10 del 24.03.2015. La stessa, da discutersi in coda all’odg del consiglio comunale di quella data, non è stata discussa per scioglimento dell’assemblea sul precedente punto all’odg. Sono seguite poi due ulteriori convocazioni per due consigli comunali, nelle date del 03.04.2015 l’uno e del 13.04.2015 l’altro, in nessuno dei quali è stata inserita all’odg la mozione in oggetto à (totale “rimbalzi”: 3 consigli comunali).

Alla luce di quanto sopra esposto, tutto rientrante nelle prerogative del consigliere comunale come da art. 43 del Dlgs 267/00 (“il diritto di presentare interrogazioni e mozioni …”), chiedo di conoscere le motivazioni per le quali non siano state inserite le su elencate mozioni (presentate nel rispetto dell’art.56 del Regolamento del CC) negli odg dei consigli del 03.04.2015 e del 13.04.2015,
se si ritenga siano rispettate le prerogative del consigliere comunale e garantito e ossequiato il diritto/dovere a consumare la discussione sui temi proposti,
quale metodo questo Ente e questa Presidenza intendono adottare in merito alla discussione delle mozioni in consiglio comunale, se l’inserimento delle mozioni nell’odg sia discrezionale e se sì su quale fondamento, se sia stata assunta come decisione definitiva che le mozioni presentate dai consiglieri siano discusse in chiusura dei consigli comunali (quando evidentemente il numero legale tende a mancare, anche in luogo degli orari raggiunti e del mancato rispetto dell’orario di inzio dei consigli comunali) o se non sia più utile discuterle in apertura (come da prassi fino a qualche mese fa).
Personalmente, alla luce delle circostanze su esposte, sono a riferire profondo rammarico e a dichiarare di sentirmi lesa nel mio diritto di iniziativa e proposta, essendosi verificati per così tante volte quelli che volgarmente definisco “rimbalzi”, ovvero reiterati rinvii delle discussioni proposte (5 volte nel caso della mozione “streaming”, 4 per la mozione “rischio mobilità lavoratori coop” e 3 per la mozione “opere del proprio ingegno”), che in taluni casi rendono i temi suggeriti inattuali (nel caso dei lavoratori della Coop, ad esempio, la situazione si è certamente evoluta –essendo trascorso un mese ormai dalla mia proposizione ad intervenire) e le proposizioni non più utili.
Prendo atto peraltro dello scarso interesse evidentemente mostrato verso tematiche che ho pensato rappresentassero questioni di non scarsa rilevanza, come
-          la trasparenza, la partecipazione al processo democratico e l’accesso alle assemblee elettive quali diritti dei cittadini da promuovere con tutti gli strumenti a disposizione (trasmissione in streaming delle sedute del consiglio comunale);
-          il rischio della perdita del lavoro per circa 147 uomini e donne, alcuni dei quali nostri concittadini occupati presso i punti vendita di Barletta e Andria (mozione COOP estense);
-          la promozione del territorio, la valorizzazione del lavoro dei creativi e il potenziamento dell'offerta turistica (esposizione e vendita opere del proprio ingegno).

Resto in attesa di formali riscontri.

Barletta, 14.04.2015
Il consigliere comunale
Giuliana Camilla Damato

(Partito Democratico)

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